Tavola Ouija: gioco o strumento magico?
Da sempre la Tavola Ouija attira l’attenzione di esperti del paranormale, scienziati, praticanti di magia e soprattutto curiosi che, alimentati dalle fantasie romanzate dei film ispirati a essa, decidono di procurarsene una e tentare di svelarne i misteri.
Ma che cos’è questa famosa Tavola Ouija, e soprattutto, è uno strumento professionale o un semplice gioco?
I primi prototipi nascono in Europa a cavallo tra il XIX e il XX secolo come strumento per le comunicazioni medianiche ma è solo nel 1901 che William Furl ne rileva i diritti per metterla in commercio con il nome di “Tavola Ouija” e, per motivi di marketing, decide di piazzarla nel settore “giochi da tavolo”.
Da allora l’opinione pubblica si è sempre divisa ma nessuno ha mai affermato con certezza la falsità delle storie legate a essa. Basta fare una semplice ricerca online per scoprire che sono tantissime le persone che ogni giorno provano la Tavola e quasi tutte concordano nel dire che a prescindere dal suo funzionamento, sia meglio starne alla larga.
La pericolosità di tale rituale sta nel fatto che esso, in teoria, permette di creare un piccolo e momentaneo varco tra la nostra dimensione e un’altra parallela, abitata da entità sconosciute e talvolta maligne.
La Tavola Ouija è sempre stata presentata – soprattutto nei moderni film come “Ouija” – come una tavola di legno orizzontale con l’alfabeto inciso sulla parte frontale, magari arricchita anche con parole o espressioni tipo “Yes”, “No”, “Good Bye”.
Tuttavia il vero potenziale dello strumento non è nello strumento stesso ma nel rituale da effettuare con esso, infatti spesso molti principianti hanno iniziato con delle tavole fatte in casa con materiali vari.
Gli elementi basilari per il funzionamento del rituale sono quindi: una tavola con l’alfabeto, una planchette – il puntatore – e un posto tranquillo per instaurare una connessione.
Molti sono i casi in cui non succede assolutamente nulla, ma altrettanti sono i casi in cui qualcosa effettivamente avviene. Tant’è vero che non per nulla la comunità scientifica internazionale ha dedicato molto tempo allo studio della tavola e agli esperimenti sulla pratica.
Attualmente sono diverse le teorie scientifiche accreditate, ad esempio abbiamo la teoria di James Randi – autore del libro “An Encyclopedia of Claims, and Hoaxes of the Occult and Supernatural” – che afferma di poter spiegare il movimento della lancetta identificandolo come un semplice effetto ideomotorio.
Randi giustifica la sua tesi affermando che se la seduta fosse effettuata con tutti i partecipanti bendati, la planchette non produrrebbe nessuna frase di senso compiuto.
Ancora oggi, dopo tutti gli studi del caso, la Tavola Ouija è avvolta nel mistero e forse nessun comune mortale avrà mai il potere di far chiarezza su questa oscura e interessante pratica.
Ma soprattutto ci resta il dubbio più importante: quando in un negozio troviamo una Tavola Ouija in vendita, ci troviamo davvero di fronte a un potentissimo strumento medianico o soltanto davanti alla più geniale tattica di marketing della storia dei giochi da tavolo?
Antonio Alaia