Mal di schiena: prevenzione e cura
di Lorenzo D’Amico
Il mal di schiena è una manifestazione clinica che si verifica almeno una volta nella vita in circa l’80% della popolazione umana. In gergo tecnico viene definita con il termine “lombalgia”, dal greco algos che significa dolore; dal punto di vista etimologico si potrebbe tradurre come “dolore lombare”.
Perché dolore lombare? Dobbiamo fare un passo indietro e cercare di capire come è formata la schiena.
Essa ha una componente ossea, la colonna vertebrale, costituita da poco più di 30 vertebre.
Ebbene, più si va verso il basso, più le vertebre si ampliano di volume sia a livello di larghezza che a livello di spessore, tutto ciò al fine di sopportare il peso dei vari segmenti corporei.
A questo si aggiunge la particolare conformazione della colonna vertebrale, con delle curvature lungo il piano sagittale che si presentano a convessità anteriore (lordosi) e a convessità posteriore (cifosi).
Questo incipit ci permette di capire come una modificazione della lordosi inneschi un fenomeno rilevante a livello dolorifico, perché, se le vertebre non ricevono un feedback positivo da parte del resto del corpo, esse si spostano in una maniera tale da far spostare i dischi intervertebrali, situati tra una vertebra e l’altra, e provocare la fuoriuscita di questi ultimi causando la cosiddetta “ernia del disco”.
Le casistiche, insieme agli studi ad essa dedicata, affermano che la maggior parte dei casi di lombalgia è collegata con almeno un’ernia del disco.
Questo disco che fuoriesce entra a contatto con il midollo spinale con conseguente schiacciamento di quest’ultimo e manifestazioni dolorose che si irradiano all’arto inferiore (lombocruralgia e lombosciatalgia) in cui, rispettivamente, vengono compressi i nervi femorale e sciatico.
Come affrontare questo problema che con il passare degli anni diventa invalidante? La medicina moderna ha sempre detto che la miglior cura è la prevenzione.
Essa si basa su tanti piccoli dettagli che sommati fanno una differenza enorme tra il soggetto sano e il soggetto “malato”: assumere sempre posture corrette durante la giornata, al lavoro e anche a casa; evitare di stare troppo tempo con il cellulare, che ci fa mantenere atteggiamenti scorretti con una chiusura in avanti o una curvatura all’indietro; evitare di prendere pesi in maniera asimmetrica, piegarsi e alzarsi nella maniera più consona possibile alla schiena, senza strattoni improvvisi; ultimo, ma non meno importante, fare attività motoria in maniera costante, in modo da avere una muscolatura pronta a ogni tipo di stimolo, soprattutto quei muscoli che si trovano ai lati della colonna (erettori della colonna vertebrale).
Inoltre, quando prendiamo un peso, evitiamo di incurvare la schiena inutilmente mantenendo le gambe tese, basta fare una semplice accosciata o un semplice affondo al fine di preservare la salute della nostra colonna che, con il passare del tempo, ci ringrazierà!