MDA: quando i libri fanno rumore
di Francesca Caianiello
Quando si legge per il semplice gusto di farlo si desidera entrare in un’altra dimensione. Nella dimensione del libro che si ha tra le mani. MDA non richiede uno sforzo di astrazione smisurato: si presenta come un romanzo-fiction, una narrazione in luoghi e tempi reali.
La particolarità? Chiunque è il lettore perfetto per questo romanzo. Chiunque è stato deluso e abbattuto da come vanno le cose nel mondo, nella società. Chiunque ha desiderato cambiare le cose.
Grazie a Marco De Angelis, protagonista dell’opera, potrete entrare in una Napoli reale, ma allo stesso tempo parallela, in una Napoli dove un ragazzo decide di dire basta e sovvertire le regole del sistema. Di fare ciò che tutti almeno una volta nella vita hanno pensato di fare, ma che nessuno mai ha poi realizzato: la rivoluzione.
Autore del romanzo è Mariangelo D’Alessandro, classe 1995, un ragazzo dalle idee fuori dagli schemi ed estremamente talentuoso. Abbiamo avuto l’onore di intervistarlo.
In che momento della tua vita hai scoperto l’amore per la scrittura?
“Non riesco a risalire al momento preciso in cui è iniziato il mio amore per la scrittura. Ricordo, però, che già da bambino scrivevo i primi racconti e le prime poesie, ma soprattutto amavo leggere. Ho iniziato a scrivere seriamente qualche anno fa, buttando su un quaderno tutto quello che mi passava per la testa. Quando ho iniziato a scrivere questo libro ho capito finalmente cosa fare nella mia vita: scrivere romanzi. Inventare storie, personaggi, vicende, cercando di far immergere i miei lettori in un nuovo mondo. Più che un lavoro o una professione reputo la scrittura una vera e propria vocazione che spero un giorno mi diventi riconosciuta: diventare un grande scrittore.”
Da dove è nata l’ispirazione per il tuo primo romanzo, MDA?
“L’ispirazione è nata quando ho preso coscienza di questo mondo malato, di questo mondo ingiusto, di questo sistema marcio. MDA è sempre stato dentro di me e solo con il tempo è riuscito a prendere forma sul foglio. All’inizio non avevo un’idea precisa di quello che volevo scrivere, ma più andavo avanti e più si delineava in maniera perfetta ciò che volevo trasmettere ai lettori. Queste pagine sono l’espressione di chi si è stancato delle menzogne che si celano dietro le nostre istituzioni.”
Credi che il progetto delineato nel libro sia realmente realizzabile?
“Il confine tra fantasia e realtà è labile, soprattutto quando si parla di rivoluzione. Se tutto ciò è realizzabile? Chi può dirlo. Forse si sta già realizzando…”
Il tuo romanzo ha come protagonista un giovane ragazzo che desidera cambiare il mondo, che consiglio daresti tu oggi ai giovani?
“Il mio consiglio ai ragazzi è quello di pensare con la propria testa. Di cercare la verità e di non fidarsi di ciò che dicono alla TV o insegnano a scuola. Guardare con i propri occhi, ascoltare con le proprie orecchie, non seguire la massa ma essere originale in tutto quello che si fa. Non avere paura di essere diversi, non avere paura di dire no, non avere paura di ribellarsi contro chi detiene il potere, contro le ingiustizie. Non sprecare questa vita perché è l’unica che abbiamo, non buttare via i propri sogni, ma soprattutto di proseguire per la propria strada anche quando tutti sono contrari.”