Purcidduzzi
di Federica Di Nunzio
Ancora oggi presenti sulle tavole pugliesi nel periodo natalizio sono i Purcidduzzi, dolce tipico della cucina meridionale. Questo insieme di piccoli dolci a forma di gnocchetto ha origine nel Medio Oriente; vengono preparati ogni anno in diverse varianti di ingredienti in Salento, a Taranto e persino in Basilicata, Campania e Sicilia, dove prendono il nome di struffoli. Alla base della ricetta ci sono farina, olio, vino e miele; vengono poi fritti in olio d’oliva aromatizzato con scorze di agrumi.
I Purcidduzzi prendono il nome dalla forma simile a quella di un porcellino e secondo la tradizione tarantina l’ultimo “purcidduzzo” viene mangiato il 17 gennaio, giorno dedicato a Sant’Antonio Abate che, nell’iconografia classica, viene rappresentato con un maiale tra le braccia.
Nell’attuale usanza pugliese questo dolce viene ancora preparato e regalato ad amici e parenti, servendo il piatto composto da purcidduzzi, frutta secca – tipicamente mandorle – completamente immersi nel miele e decorati con gli “anesini”, piccoli confetti colorati.
Dalla consistenza croccante e appiccicosa, vengono proposti nella versione cotta al forno e profumata con diverse spezie a seconda della provincia di provenienza.