Comics Day
Il 21 Maggio ricorre la giornata nazionale del fumetto, promossa da Lucca Comics & Games, con la collaborazione di tutte le fiere italiane come il Napoli Comicon o il Romics.
Si è sentito il bisogno di condividere e promuovere l’importanza e il valore del fumetto e dei suoi autori.
Il Comics Day, è una ricorrenza nazionale che si tiene ogni 21 Maggio, nata per restituire e rinnovare l’importanza del fumetto, la Nona Arte – termine coniato nel ’64 da Claude Beylie e diffuso successivamente dal critico francese Francis Lacassin – che fortunatamente sta acquisendo sempre più spazio e voce anche qui in Italia. Basti pensare alle fiere che si tengono annualmente, da nord a sud e che man mano si ingrandiscono e contano sempre più visitatori, anno dopo anno. Oppure all’iniziativa Panini free comic book day, in cui è possibile ritirare copie di fumetti omaggio permettendo così di far conoscere certi titoli distribuiti dalla Panini Comics.
Ma come nasce il fumetto?
Innanzitutto, la parola “fumetto” deriva dalla nuvoletta che esce dalla bocca dei personaggi e in cui sono racchiusi i loro dialoghi o i pensieri, anche se il termine utilizzato in inglese è baloon.
Infatti come tutti sappiamo, si tratta di un incontro tra immagine e parola in sequenze, o strisce che si sviluppano secondo delle regole, in cui c’è un protagonista che alle origini era un personaggio caricaturale. Questi inizialmente erano i canoni fondamentali che ne hanno sancito la denominazione.
Nato come mezzo di intrattenimento di massa, la sua origine è comunemente fatta risalire a Yellow Kid, creato da Richard Felton Outcalt, sulle pagine domenicali del quotidiano New York World, nel 1895. Il protagonista, un bambino vestito di giallo, attraverso le sue nuvolette narrava fatti di cronaca locale.
Pian piano da caratteristiche semplici si è avuto uno sviluppo progressivo delle storie, dei formati, dei personaggi che hanno acquisito sempre più spessore e caratterizzazione. Fino all’arrivo dei generi: western, azione, supereroi, ecc.
Da intrattenimento per ragazzi, queste strisce hanno suscitato l’interesse anche degli adulti, grazie ai tratti psicologici e alla drammatizzazione dei caratteri che da comici diventano anche drammatici. Una vera e propria evoluzione di contenuti, che da paese a paese ha avuto ulteriori diversificazioni.
Per quanto riguarda l’Italia, la nascita del fumetto è fatta risalire all’uscita de Il corriere dei piccoli, rivista settimanale, nata nel 1908, dall’idea della giornalista Paola Lombroso Carrara, che vide in queste strisce una possibilità di approccio pedagogico.
Anche il fumetto nostrano ha avuto i suoi sviluppi, da motivi propagandistici si è passati a quelli avanguardistici satirici come Linus, uscito per la prima volta nel 1965 grazie a Oreste Del Buono. In questo periodo operano anche Crepax, con la sua Valentina, Pratt con Corto Maltese, Altan con Lupo Alberto, per dirne alcuni. Personaggi sempre più caratterizzanti e caratterizzati che prendono piede e che tuttora hanno un grande seguito.
Dal puro intrattenimento si passa anche ai motivi di critica sociale e al fumetto come mezzo di espressione, con Andrea Pazienza. La ribellione giovanile degli anni ’80, le ideologie, la droga, la violenza e l’autodistruzione, rappresentano la natura delle sue creazioni, che danno così voce alla parte malata della società, ma anche quella vera.
Nel 1986 è la volta di Dylan Dog, l’affascinante indagatore dell’incubo che continua con le sue storie di orrore quotidiano e classico a stare accanto al lettore. Poi c’è Ratman, uscito nel 1989, dalla parodica mano di Leo Ortolani che ha creato un caricaturale antieroe che man mano ha acquisito sempre più spessore psicologico nonostante la sua imbarazzante caratterizzazione.
Tantissimi altri grandi autori hanno contribuito, e tuttora continuano, alla storia del fumetto italiano che ormai opera in ogni genere e in ogni direzione.
Insomma tra fenomeni di importazione e quelli di origine, anche l’Italia ha fatto sentire la sua voce con prodotti qualitativamente alti e degni di nota nel panorama culturale di questo meccanismo, approdato da tempo nel mondo degli adulti, che ormai non vuole e non può fermarsi: la Nona Arte.
“I fumetti sono le favole per gli adulti.”
Stan Lee
di Maria Cristiana Grimaldi