Renzo Rubino: il vinile come feticcio
di Federica Auricchio
Alla fiera del disco e della musica DiscoDays di Napoli abbiamo incontrato Renzo Rubino che è stato il vincitore dell’omonimo premio. L’artista ha presentato il suo nuovo disco “Il gelato dopo il mare”.
Il premio DiscoDays è il più significativo riconoscimento attribuito dalla fiera, negli anni è stato vinto da molti autori che hanno spiccato il volo, come Enzo Avitabile, James Senese e i 99 posse.
Quest’anno è stato dato al giovane cantautore pugliese che ci ha concesso questa intervista.
Renzo, allora, puoi dirci cos’è per te la musica e in che modo lo rappresenta questa fiera?
“La musica per ognuno di noi rappresenta una cosa diversa. Per qualcuno può essere un modo di evadere dal mondo, per altri, invece, è uno specchio in cui ci si può rivedere e ritrovare. La musica è quella cosa che ti permette di raccontare ciò che senti e ritrovarsi in quello che cantano gli altri.
Nel mio caso è croce e delizia, è una condanna, è un bisogno primordiale – come mangiare e fare pipì – è la mia valvola di sfogo, il mio modo per sopravvivere.
Grazie al pianoforte ho la mia seduta di psicanalisi, con lui mi diverto e mi sfogo.
Oggi qui, in questa fiera importantissima, in un momento storico in cui il digitale ha preso il sopravvento e il supporto fisico è scomparso del tutto, si rivive la forza del vinile che, per fortuna, negli ultimi anni ha avuto una crescita pazzesca, è tornata la voglia di averla tra le mani la musica, si diventa feticisti”.
Allora condividi le parole dell’organizzazione ovvero che il vinile è anche un ritorno a un rituale: ti concedi del tempo per te stesso, prendi il vinile, lo posizioni e ti lasci trasportare dalla musica?
“Sì, è una cosa proprio da feticisti, nasce la voglia di approfondire sempre di più, di avere tra le mani qualcosa di importante e la copertina diventa un’opera d’arte. Il vinile, poi, conserva una cosa che con il digitale si è persa: la qualità sonora.
Con il vinile ascolti una canzone come suona per davvero, com’è stata veramente pensata”.
Ringraziamo questo giovane cantautore che ci ha raccontato il suo mondo con introspezione, tra note sfiorate e voce delicata, gli auguriamo di spiccare ancor di più il volo.