50 Sfumature di Quasirosso
di Valentina Febbraro
Con lo sviluppo di Facebook molti giovani talentuosi sono riusciti a concretizzare i loro sogni, molti hanno persino trasformato in lavoro la propria passione, oggi vi raccontiamo di Giovanni Esposito, in arte Quasirosso…
Vi presento Giovanni Esposito, in arte Quasirosso, giovane illustratore freelance che ha da pochi mesi aperto una pagina Facebook, giunta subito ad un numero cospicuo di seguaci. Le sue illustrazioni risultano immediatamente riconoscibili, sia per lo stile ed i colori, estremamente curati e ricercati, sia per le tematiche che vengono proposte. Nonostante non sia semplice distinguere l’autore dal personaggio, la bellezza delle sue illustrazioni si nasconde proprio dietro la decisione di raccontare il mondo quotidiano attraverso i suoi occhi, senza patine o filtri che possano modificare la realtà. Anche per questo, le tematiche presentate sono innumerevoli, a seconda di ciò che accade all’artista, e quindi al suo personaggio. Ci sono disegni molto divertenti, semplicemente ironici, ed altri dall’ aspetto più sarcastico e malinconico, che nascondono un velo di amarezza. Gli abbiamo fatto qualche domanda, per conoscere meglio lui ed i suoi lavori!
Raccontaci la verità, sei diventato un illustratore per rimorchiare?
“In realtà da ragazzino sognavo di fare lavori sicuramente più prolifici da quel punto di vista: calciatore o musicista. Non avendo abbastanza talento in quei campi ho ripiegato sul disegno. Sicuramente svolgere un lavoro creativo è visto con interesse e curiosità dall’esterno, ma non è sempre stato così. Quando ero adolescente ad esempio spesso ero additato come lo sfigato che disegna. Ora qualche sassolino dalla scarpa lo sto togliendo.”
Essendo tu Quasirosso, preferisci le bionde, le more o punti sul sicuro con le rosse (per sentirti un po’ più rosso anche tu)?
“Quasirosso lo sono diventato, prima ero rosso e basta. Poi la fatina della decolorazione ha deciso così, boh. Bionde, more o rosse?! Bulbasaur.”
Alcuni dei tuoi lavori risultano un po’ più impegnativi e strappano sorrisi di amarezza, mentre altri raccontano semplici momenti di vita quotidiana dentro i quali i tuoi seguaci si rivedono. Date le numerose tematiche da te proposte, viene da chiedersi come trai ispirazione per i tuoi disegni. Ogni momento vale la pena di essere raccontato e descritto?
“Quasirosso è un progetto nato circa un anno fa ma in una versione Beta. Pubblicavo sulle Instagram stories fatti più o meno quotidiani, un po’ come fanno tutti, ma anziché tramite foto ho usato il mezzo a me più vicino: il disegno. Ho avuto, così, modo di assistere alla crescita del personaggio, finché non so bene se sia stato lui a somigliarmi sempre più o viceversa. Quindi le tematiche sono quasi sempre tratte da episodi vissuti, piacevoli o sgradevoli che siano. Se ogni momento vale la pena di essere raccontato e descritto non lo so, perché non mi sono mai posto il problema. Spesso capita di vivere un qualcosa e immaginarlo già visivamente. Dopo bisogna solo mettersi a tavolino e disegnare.”
Cosa ti appassiona più di tutto al mondo? Escludendo i tuoi disegni ovviamente. Raccontaci del lato di te meno conosciuto!
“Musica, donne, cinema, sport ma evitiamo risposte banali. Ultimamente sono tornato in fissa con Dragonball. L’ultima serie mi ha fatto ritornare ragazzino, davvero, ci sono momenti nei quali mi esalto un casino. Ho sketch book pieni di disegni raffiguranti Goku e compagni, mi riporta a quando disegnavo unicamente per il piacere di farlo. Ora se non vi dispiace vi abbandono e vado a buttar giù palazzi a suon di Kamehameha. Ci si vede in psichiatria!”
Tra tutte le polemiche, tra la disinformazione, il qualunquismo e lo scorretto utilizzo dei social network, ogni tanto capita di inciampare in qualcuno che ha usato coscenziosamente gli strumenti che in questo secolo sono a nostra completa disposizione.
Inoltre, tra i tanti modi per raccontare e raccontarsi, il disegno e l’illustrazione hanno avuto un vero e proprio slancio favorito da piattaforme come Facebook e Instragam. Da sempre il lavoro creativo non viene visto di buon occhio, spesso non viene neppure considerato come tale, a testimonianza di ciò ci sono i moltissimi artisti, letterati e scrittori di ogni parte del mondo, che hanno dovuto lottare contro il pregiudizio del processo creativo, subordinato a quello tecnico. Ma quando le possibilità si fondono con il talento, nascono queste piccole realtà autonome, lontane da ogni suggestione e condizionamento e ricche di piacevoli sorprese.
È sicuramente questo il caso di Quasirosso, che vi consiglio di “rincorrere” sui social fin da subito. Sarà in grado a giorni alterni, di strapparvi un sincero sorriso e, talvolta, anche di farvi riflettere su quelle domande universali che ognuno di noi pone a se stesso.