Free hugs – Abbracci gratis
di Paola Palumbo
La giornata mondiale degli abbracci nasce, in modo ufficiale, a Sydney in Australia, in seguito alla comparsa di un video su Youtube in cui alcune persone abbracciavano, senza un reale motivo, i passanti.
A volte le parole non sono importanti, diventano futili e inutili. L’unica cosa che potrebbe confortare è un abbraccio. Ci sono vari tipi di abbraccio, ma in ogni caso comunichiamo un’emozione, sia essa positiva che negativa, non importa, la trasmettiamo comunque. Ad un’amica in difficoltà, ad un animale per farlo sentire amato, ad un familiare per gioire, ad un fidanzato per trasmettere il nostro amore; ecco, un abbraccio è tanto.
Secondo la leggenda un abbraccio dato col cuore ci fa guadagnare un giorno di vita. Esso fa sì che il nostro corpo rilasci endorfina, una sostanza prodotta dal cervello nel lobo anteriore dell’ipofisi (ghiandola collocata nella scatola cranica); questa ha effetti simili alla morfina e all’oppio e di conseguenza fa bene alla mente e al corpo.
Ricordate l’ultima volta in cui avete abbracciato sinceramente qualcuno?
Che sensazione avete provato?
Spesso mi chiedo se mai qualcuno mi abbia abbracciato con amore, e poi la risposta si presenta chiara e cristallina. L’abbraccio più sincero che io abbia mai ricevuto è quello dei miei genitori, caloroso, amorevole… familiare. Se lo volessi mettere a confronto agli altri ricevuti durante la mia vita capirei che il termine di paragone non c’è. L’abbraccio di una madre o di un padre che tornano stanchi da lavoro, dopo una giornata stressante e difficile, vale più di mille parole.
In ogni cultura l’abbraccio ha un significato diverso; in quella occidentale non è frequente e avviene con il minimo contatto e durata. Questi possono verificarsi da destra o da sinistra. Nel primo caso quando la situazione è neutra o formale, nel secondo caso quando ci sono delle emozioni. A tal proposito si è effettuato uno studio: se si abbraccia da sinistra vuol dire che siamo più coinvolti emotivamente, sia in modo negativo che positivo; ciò dovuto alla parte destra del cervello che controlla il lato sinistro del nostro corpo. L’unica eccezione riguarda gli uomini che abbracciano dal lato sinistro anche in situazioni prive di particolari emozioni.
Ma quali sono i più spontanei? Naturalmente quelli dei bambini. È importante abbracciare i piccoli almeno una volta al giorno per contenere l’aggressività, la tristezza, la confusione; così facendo si calmano, gli viene trasmesso amore e protezione. A tal proposito nel 1959 uno psicologo statunitense Harlow condusse uno studio su un macaco (tipologia di scimmia), per avvalorare la sua ipotesi che la relazione madre-bambino non si basa sulla soddisfazione di rapporti fisici, bensì sulla ricerca di protezione e amore. Fu scelto questo animale poiché aveva bisogni simili a quelli dei neonati, ma sviluppava le capacità motorie e intellettive in modo più veloce (2-10 giorni di vita).
Gli furono messe davanti due “madri-giocattolo”, una ricoperta da un panno morbido, l’altra di metallo. La scimmietta scelse la “madre-morbida”. Poi alla “madre-metallica” fu posta anche una bottiglina con
del latte, ma non venne mai considerata, se non per soddisfare il bisogno di nutrizione e poi abbandonata.
La conclusione fu che il bambino prima ancora di voler soddisfare i bisogni primari ricerca il calore e l’affetto, un posto sicuro dove sentirsi a casa.
Ecco, così ci sentiamo dopo un abbraccio.