Bar Sayonara: sonorità nuove per raccontare la provincia
di Luisa Ruggiero
I Fabrica sono una band campana, il loro nome è una garanzia. Li abbiamo incontrati ed intervistati alla Fiera del disco e della musica che si è tenuta a Fuorigrotta il 12 e 13 maggio scorsi e in quell’occasione ci avevano spiegato che il loro nome deriva dal fatto che per loro le canzoni sono come qualcosa da costruire.
Il quartetto composto da Michele Feniello (voce e chitarra), Gennaro Amato (batteria e synth), Eros Merola (basso) e Pietro Russo (chitarra e synth), dopo Come il vento, ha presentato ad aprile il singolo Bar Sayonara. L’album si compone di dodici storie, “costruite” appunto, sotto l’attenta supervisione di Giuseppe Fontanella (24 grana).
Il titolo, come loro stessi ci hanno raccontato, nasce dall’esigenza, quasi antitetica rispetto agli argomenti dell’album, di sveltire e di rendere più leggera la presentazione dei loro testi, che sono seri, impegnati, forse con una punta di disillusione e di incertezza verso quel mondo che la nostra generazione sta costruendo. La provincia, fucina di talenti, ma anche luogo difficile, talvolta invivibile, trova spazio nei loro brani, dalla narrazione incalzante.
Brani dalle sonorità pop dalla costruzione analogica, importantissima è la base acustica, ma con belle spinte elettriche che rendono il tutto orecchiabile e gradevole nonostante le tematiche un po’ cupe. Ma quello che più colpisce è la particolare attenzione a non scadere nel banale. Nel complesso è una band giovane e promettente. Da tenere d’occhio.
La tracklist
1. Panorama
2. Apnea
3. Sayonara
4. Bon voyage
5. Oceano
6. Cara provincia
7. Illogica
8. La pioggia prima che cada
9. Come dici tu
10. Buovento
11. Amaranto
12. A luci spente