La leggenda di Donna Fulgida
di Pietro Damiano
Ci sono storie che si tramandano di padre in figlio come un’eredità preziosissima. Storie così lontane nel tempo che per immaginarle devi chiudere gli occhi e rimanere in assoluto silenzio.
Un’antica leggenda racconta che di notte i gabbiani accompagnano l’apparizione dello spettro di una donna sullo Scoglio di Rovigliano.
Conoscete lo Scoglio di Rovigliano? Per chi non lo conoscesse, si tratta di un’isola minore del golfo di Napoli situata alla foce del fiume Sarno, che appartiene amministrativamente al Comune di Torre Annunziata. A parte il suo ruolo scenografico, un’antica leggenda racconta che di notte i gabbiani accompagnano l’apparizione dello spettro di una donna. Tutto risale al tempo delle invasioni longobarde nell’Italia meridionale, quando alcuni soldati guidati dal conte Orso, si accamparono nei pressi del fiume Sarno, proprio di fronte all’isoletta. Il conte era accompagnato dalla moglie, Donna Fulgida, e dal giovane figlio Miroaldo.
Si stanziarono nel castello che si ergeva sull’isoletta. Donna Fulgida, per essere vicina alla truppa, si recava spesso tra i suoi soldati, spinta dal suo animo caritatevole, gli regalava parole di conforto e piccoli doni, per sostenerli moralmente supportandoli nel sacrificio.
Ma un giorno, quattro navi saracene apparvero nel golfo di Castellammare. Attaccati, i Longobardi furono sopraffatti. Molti furono massacrati e i sopravvissuti portati via come schiavi. I più audaci tra di loro, insieme al conte Orso, tentarono una disperata resistenza ritirandosi sulle rocce di Rovigliano.
Furono sconfitti e il conte, ferito a morte, fu barbaramente impiccato, mentre donna Fulgida, che aveva tentato in ogni modo di proteggere il marito con il proprio corpo, fu lasciata moribonda sugli scogli. Per il loro giovane figlio Miroaldo, rimasto incolume, non ci fu possibilità di fuga e così fu condotto in schiavitù.
Donna Fulgida, scampata alla morte, quando riprese i sensi si trovò da sola, sulla riva in mezzo ai corpi dei soldati trucidati e, alzando gli occhi, vide penzolare sull’estremo ciglio di una roccia, il cadavere del marito.
Cosa ne fu della donna non lo sappiamo, ma ogni notte, il suo spirito vaga sullo scoglio di Rovigliano cercando suo marito Orso e il figlio Miroaldo, accompagnata, durante le apparizioni, dalla danza dei gabbiani che le volano attorno.
Provate ad andarci una notte di fronte allo Scoglio di Rovigliano, non siate scettici. Io una notte li ho visti i gabbiani danzare…