Gli effetti del doping sull’organismo
di Marta Maresca
L’abuso di farmaci e l’utilizzo di sostanze definite dopanti può influire molto negativamente sull’organismo.
I recettori sono proteine che attraversano interamente o solo in parte la membrana cellulare, con il compito di trasmettere messaggi all’organismo o alla cellula. Tali messaggi possono riguardare l’aumento o la diminuzione della produzione di determinate sostanze.
La trasmissione del segnale avviene attraverso il legame con una sostanza specifica, denominata primo messaggero; quando il ligando aumenta di concentrazione si lega al sito attivo del recettore e trasmette il messaggio: aumentare o diminuire la produzione di una determinata sostanza, bloccare una certa reazione e cominciarne un’altra e via dicendo. La trasmissione del messaggio avviene tramite la variazione conformazionale indotta dal legame al ligando e al recettore.
I recettori sono specifici per ogni sostanza: dunque una determinata proteina non si legherà a tutto ciò che trova nell’ambiente ma unicamente a quelle sostanze che si adattano al proprio sito attivo, cioè a quella porzione di molecola che tramite un meccanismo ad incastro di tipo puzzle o chiave-serratura legano specificatamente solo certe particelle, che siano proteine, zuccheri o ormoni.
Il recettore interagisce indifferentemente con sostanze endogene ed esogene, provocando una risposta biologica all’interno della cellula. Nel caso in cui le sostanze con cui i recettori entrano a contatto sono in quantità notevolmente maggiore rispetto alla norma, l’organismo riceve il messaggio di produrre altri recettori per soddisfare il bisogno di legare.
Nel momento in cui tutte le particelle in surplus sono state deteriorate perché il loro ciclo vitale è terminato resta un eccesso di recettori sulla membrana cellulare che desidera legarsi: questo bisogno dei recettori di occupare in qualche modo il proprio sito attivo è comunemente inteso come astinenza. L’organismo reagisce quindi innescando il desiderio della sostanza per soddisfare la richiesta dei recettori.
Questo è il meccanismo con cui le droghe e i farmaci agiscono sull’organismo. Nel caso di molecole estranee all’organismo queste interagiscono con i recettori perché somiglianti ai rispettivi ligandi, potendo quindi occupare il sito attivo della proteina.
Anche le sostanze dopanti agiscono secondo questo meccanismo sull’organismo: si tratta in genere di ormoni che stimolano la risposta cellulare o muscolare, che aumentano la produzione di determinate sostanze o la diminuiscono: è il caso dell’eritropoietina (EPO), utilizzata dai ciclisti per aumentare la potenza muscolare.
L’eritropoietina è un ormone prodotto dai reni e in misura minore dal fegato che regola la produzione dei globuli rossi. Clinicamente è utilizzata nel trattamento di particolari anemie, mentre alcuni atleti che praticano sport di durata la assumono per aumentare la produzione di globuli rossi per favorire i processi aerobici cellulari, quindi il trasporto di ossigeno ai tessuti.
L’EPO sintetica è più pericolosa rispetto a quella prodotta dai reni perché non opera quel processo di selettività che elimina le cellule danneggiate o malformate, aumentando così il rischio che possano svilupparsi tumori del sangue. Inoltre l’aumento dell’ematocrito – la parte corpuscolare solida del sangue – rende difficoltoso il flusso attraverso i vasi sanguigni a causa dell’aumentata viscosità, favorendo la formazione di trombi che occludono i vasi: si genera una trombosi.
L’atleta può anche incorrere in arresto cardiaco, danni cerebrali e ictus, il tutto favorito dalla situazione di stress cui è sottoposto l’organismo nel corso dello sforzo fisico.
Per aumentare la capacità muscolare e recuperare più velocemente dopo uno sforzo si preferisce assumere testosteroni che, sintetizzati in laboratorio, vengono privati delle caratteristiche androgene mentre vengono mantenute quelle anabolizzanti, preziose per l’atleta che desidera aumentare la massa muscolare e definire il fisico.
Dopo il crollo del muro di Berlino si venne a conoscenza del doping cui erano sottoposti gli atleti della Germania dell’Est: particolare scalpore riportò il caso di Andreas Krieger, al secolo Heidi Krieger, che, a causa delle elevate dosi di Oral-Turinabol, ha visto accentuarsi i caratteri maschili al punto da essere spinta a cambiare sesso.