Briciole Sparse
di Francesca Caianiello
Al mondo esistono due tipi di persone: quelle che mangiano i biscotti per intero e quelle che invece preferiscono i biscotti rotti.
Rientra tra le mie strane attitudini guardare se la gente applaude battendo la mano sinistra sulla destra o viceversa, osservare se le persone, aprendo un pacco di biscotti, mangiano quelli interi o scavano con la mano sul fondo del sacchetto per trovare quelli rotti.
Io ho sempre preferito quelli rotti.
Osservando le persone ho notato che preferiscono quasi sempre i biscotti interi. Li dispongono sulle tovagliette da colazione, li fotografano prima di mangiarli. Interi sono belli. Che siano rotondi o rettangolari. E i biscotti rotti abbandonati sul fondo del sacchetto.
Io ho sempre preferito quelli rotti.
Ho sempre avuto la passione per le cose rotte. Da bambina a tavola leccavo la punta del dito per prendere le briciole di pane rimaste sulla tovaglia. Gli altri, lasciandole lì, non capivano che stavano perdendo il meglio. Poi ho continuato con i biscotti, scavando sempre sul fondo del sacchetto per trovare quelli rotti.
E la passione per le cose rotte crescendo è continuata con le persone.
La perfezione non mi è proprio mai piaciuta. I biscotti rotti mi fanno tenerezza, stanno lì abbandonati, nessuno li considera. Alle persone succede lo stesso. Se hanno una crepa vengono emarginate. Lasciate ai confini della periferia, sole a se stesse.
Mi piacciono le persone rotte.
Mi piacciono le persone rotte perché sono belle, belle sapendo di essere rotte. Sono state ferite da qualcuno, da qualcosa, dalla vita. Ma l’essere lesionate non significa essere meno “belle”. Significa essere più “vissute”.
La vita del biscotto nel sacchetto assomiglia al paradosso del gatto di Schrödinger. Finché non apri il sacchetto, non sai se il biscotto sia sano o meno. E lo stesso biscotto non sa quali ostacoli incontrerà lungo il suo tragitto, dove andrà a sbattere, se vedrà la luce fuori dal sacchetto intero o rotto.
Le persone, quando vengono al mondo, non hanno idea di quale sarà la propria strada. Quanto tardi o presto verranno “rotte”.
Eppure ogni pezzo spezzato racchiude una storia, racconta qualcosa.
E a me sono sempre piaciute le cose e le persone rotte.
Hanno vissuto di più, hanno da raccontare di più.
Più piccoli i pezzi, più incredibile la storia.
E io ho sempre amato le briciole.
Disegno di Giuseppe Francione