La famiglia: danni o benefici?
di Mariangelo D’Alessandro
Il nucleo familiare è molto importante per la crescita e lo sviluppo di una persona, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza. Ma la famiglia è sempre un bene? O può addirittura essere dannosa per il processo di formazione?
La famiglia viene definita come quel sistema di legami, affetti, in cui l’essere umano permane per brevi o lunghi periodi. Il rapporto genitore-figlio è sempre stato un argomento di notevole rilevanza, nella psicologia soprattutto, ma in grado di diventare fonte di dibattito anche nella letteratura. Tozzi, Svevo, Kafka e tanti altri colossi della letteratura nei propri romanzi hanno descritto il rapporto vissuto con i propri genitori, spesso di conflitto con i propri padri.
Fare il genitore è senza dubbio uno dei lavori più difficili, senza nulla togliere a chi lavora nelle miniere. La maggior parte dei ragazzi che ha ricevuto una buona educazione, vivendo in un ambiente sereno e spensierato, è riuscita a formarsi, a sistemarsi, a realizzarsi e vivere una vita normale che, spesso, molti sottovalutano.
Fortunati sono i fanciulli che hanno avuto genitori fantastici e uniti, ma che soprattutto sono riusciti a dare tanto amore e gioia alla propria prole. Sappiamo bene che la famiglia del Mulino Bianco non esiste, qualcuna magari le si avvicina.
Ma oggi non si parlerà di questo, ma di chi tutto ha avuto nella vita tranne che serenità nel proprio nucleo familiare. Soffermatevi per un secondo a pensare a tutti quei ragazzi e a tutte quelle ragazze che non hanno conosciuto la propria madre, o il proprio padre e in molti casi nessuno dei due.
Pensate a chi ha visto i propri genitori litigare, picchiarsi e essere violenti tra di loro o con il figlio stesso. Pensate a quei ragazzi che hanno avuto un padre alcolizzato o una madre tossicodipendente, che magari a loro volta avranno avuto dei genitori disastrosi. Pensate, riflettete e probabilmente riuscirete a capire quanto sia stata grande la sfortuna per quei ragazzi.
Genitori che non hanno scelto, vite che non hanno scelto ma soprattutto problemi che non hanno scelto. Pensate a come hanno vissuto, cosa hanno provato e come sono cresciuti. Chi riceve amore da bambino potrà dare amore ma chi riceve violenza? Dolore? Come potrà crescere e come potrà ambientarsi nella società?
Ma non è solo la mancanza di affetto, la violenza o la non presenza da parte di un genitore che può essere dannosa per un figlio. Ci sono tanti altri aspetti e di certo non meno importanti. Alcuni genitori obbligano i propri figli a fare cose che a loro non piacciono neppure. E anche se il figlio dovesse ribellarsi e decidere di interrompere la strada prefissata da un genitore, questi continuerebbero a fargliela fare senza discutere.
Può salvarsi solo chi riesce a trovare la forza di “uccidere il proprio padre”. Altri invece non accompagnano i propri figli nel percorso che tanto desiderano, non li apprezzano, non li incitano a continuare ma sempre più spesso attaccano i propri figli dicendo che non ce la faranno mai. Come può crescere un figlio se le persone che più contano nella sua vita non lo sostengono? Se li fanno sentire sempre inutili e incapaci?
Fare il genitore è difficile, l’abbiamo detto. Ma se scegliete di avere figli sappiate che la loro vita dipenderà da voi.
Provate qualche volta a non giudicare chi è violento se ha ricevuto violenza, non giudicare chi non riesce a essere felice se non ha mai capito cosa fosse la felicità, non giudicare chi si chiude in se stesso se da bambino l’unica via di salvezza è stata chiudersi in stanza e isolarsi. La famiglia è fondamentale ma nessuno e dico nessuno dovrà mai essere il riflesso maldestro dei propri genitori.