Festeggiare l’anniversario della Luna senza la festeggiata! – Notte senza Luna di Maurizio Landi #RdL
di Teresa Labriola
Ricomincio dai Libri è una fiera giovane e fresca che nasce dalla voglia di portare e promuovere la cultura a Napoli. Quest’anno l’evento si è tenuto il 5, 6 e 7 ottobre presso il MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, una location ricca di arte soprattutto scultoria, a cui si è aggiunta quella letteraria.
La fiera si propone come un collegamento tra la popolazione e il mondo dell’editoria, un’unione che vuole spronare l’arricchimento culturale ed intellettuale. Tra i vari sponsor, editori ed autori abbiamo avuto l’onore di intervistare alcune delle personalità di spicco di questo campo, come Maurizio Landi, scrittore di Notte senza Luna, un racconto che rievoca l’incredibile evento della conquista della luna durante il suo 40° anniversario attraverso le chiacchiere di quattro amici.
L’autore, dopo la sua conferenza nella Sala Eventi del MANN, ci concede un’intervista in cui ci parla del suo libro, delle idee, delle difficoltà e delle curiosità che ruotano attorno alla scrittura di un’opera letteraria.
Intervista a Maurizio Landi, autore di Notte senza luna a cura di INKNOT EDIZIONI.
Com’è nata l’idea per questo libro?
“L’idea nasce casualmente nel luglio del 2009, in quel periodo mia figlia aveva cinque anni e stava iniziando a crescere come persona, pensai quindi di raccontarle l’episodio della conquista della luna, un evento fondante per la mia generazione. Partimmo per il campeggio ma mi accorsi che proprio quella notte che doveva sancire l’anniversario della conquista, la luna non sarebbe stata visibile: lì è scattata la mia riflessione. Una riflessione che mi ha convinto che l’andare sulla luna non sarebbe stato altro che l’inizio del viaggio di ritorno sulla terra.”
Come si è evoluto poi il tutto?
“Il tutto si è evoluto da questo singolare episodio e ha portato alla creazione dei quattro protagonisti, personaggi che, come me, sono di quella generazione che è stata segnata dalla luna e che probabilmente ha studiato al liceo classico. Quella generazione che ha vissuto il divorzio effettivo tra la cultura scientifica e quella umanistica, che a parer mio è stato il divorzio più stupido della storia dell’umanità, proprio perché non c’è animale più scientifico dell’uomo!”
Questi personaggi sono totalmente inventati o si è ispirato a qualcuno per crearli?
“Faccio mia una frase che recita: uno mangia un po’ di tutto e diventa un po’ di tutto. È chiaro che i personaggi sono inventati ma finiscono sempre per vivere di cose che ho metabolizzato io.”
Ha trovato qualche difficoltà nello scrivere il suo libro e nel trovare una casa editrice che lo pubblicasse?
“In realtà mi sono reso conto di aver toccato nel mio libro temi sacri, grossi, e temevo di aver commesso peccato di hybris parlando della luna! Poi pensandoci mi sono detto: avrò anche io nel mio piccolo il diritto di misurarmi con queste cose! Proprio per questo ho trovato difficoltà, in fondo oggi il mondo dei libri è un mondo molto variegato dove c’è una galassia periferica davvero estesa ma assolutamente ignorata dalla grande editoria. Ciò non solo rende difficile comunicare cosa succede in questo mondo, ma colpisce chi vuole proporre nuovi libri: ho trovato infatti qualcuno entusiasta per la mia opera ma al tempo stesso frenato a causa del suo tema. Questa cosa mi ha abbastanza spaventato perché mi ha confermato che l’uomo sta diventando a una dimensione, cosa non possibile in quanto la dimensione più importante deve essere la vita, che bisogna cercare di allargare e arricchire sempre di più.”
Qual è il messaggio che ha voluto lasciare con questo libro?
“Più che lasciare un messaggio volevo raccontare un’emozione. Tra le varie cose che ho fatto durante la mia vita sono stato pilota di aeroplano e di aliante, così da collezionare più di un migliaio di voli, ma nonostante questo enorme numero ogni atterraggio e ogni volta che rimettevo i piedi a terra era sempre un’emozione unica e speciale. Un po’ parallela a quella di Armstrong quando è atterrato sulla luna. Speravo di lasciare quell’emozione lì!”
Un ringraziamento speciale a Maurizio Landi per il tempo dedicatoci.