Migranti di lusso e la sindrome di Orfeo
di Ilaria Arnone
Il 5 ottobre 2018, a Ricomincio dai libri presso il MANN, noi de La Testata – Testa l’informazione abbiamo assistito alle presentazioni dei libri Migranti di lusso di Salvatore Principe e Nunzio Saviano e La sindrome di Orfeo di Italo Iovene a cura di Diogene Edizioni.
“Migranti di lusso nasce da una serata al pub con Salvatore” ci racconta Nunzio Saviano parlando di questo libro scritto a quattro mani. In televisione, tra le varie notizie che passarono in rassegna, comparve l’ennesimo servizio su un barcone alla deriva con centinaia di persone a bordo. Le riflessioni che ne scaturirono, riaffiorarono nelle menti degli autori quando loro stessi, durante una crociera in una serata dell’11 agosto, si ritrovarono ad assistere a una delle scene più forti delle loro vite, e a detta di Nunzio, anche una delle più brutte.
La nave da crociera si fermò per soccorrere una barchetta di 85 persone, 85 migranti. “Si sentivano solo le urla dei bambini” dichiara Nunzio amareggiato. Successivamente ci spiega come, attraverso il libro, gli autori abbiano voluto trasmettere le emozioni e le sensazioni che vissero quella tragica sera.
Si focalizza in particolar modo sul concetto uguaglianza, anticipandoci qualcosa sulla trama che vede Salvatore e Amir come i due protagonisti.
Mentre il personaggio di Salvatore vive una situazione di precariato nel suo paese, Amir deve abbandonare tutti i suoi progetti perché è costretto a lasciare la sua terra natia.
La sindrome di Orfeo, invece, ci viene descritto come un libro d’amore, che a tratti potrebbe sembrare leggero, ma che nasconde una grande profondità. La personalità di Italo Iovene colpisce a prima vista, già solo dal fatto che non ci parla lui stesso del suo libro, sebbene sia presente in sala. Durante l’incontro si è parlato di quanto nella personalità di Ettore, il protagonista del romanzo, sia presente l’autore e di come Italo sia sempre riconoscibile all’interno dei suoi romanzi.
Ettore è un avvenente avvocato di sessant’anni. Sua moglie Diana, invece, vorrebbe diventare una critica d’arte con la passione di viaggiare per poter ammirare i quadri in giro per il mondo. I tentativi di coinvolgere Ettore in queste attività sono vane, essendo il nostro protagonista molto rigido, legato alle sue attività e affezionato alla famiglia.
Proprio come nel mito di Orfeo e Euridice, l’amore tra i due si spezza precocemente a causa della morte della donna in seguito a un incidente stradale. Di qui parte l’immenso viaggio del protagonista, il quale da Palermo si dirige prima a Pompei, a Parigi e in altri luoghi per ritrovare la sua Euridice nei quadri che sua moglie aveva tanto amato. Ma come? Lo possiamo scoprire solo leggendo il libro.