Into the Wild – Nelle terre selvagge
“Vivere soltanto vivere, in quel momento in quel luogo. Senza mappe, senza orologio, senza niente. Montagne innevate, fiumi, cieli stellati. Solo io e la natura selvaggia.”
Into the Wild è un film del 2007 scritto e diretto da Sean Penn, in cui viene raccontata la storia di Christopher McCandless, un ragazzo proveniente dalla Virginia Occidentale che decide di abbandonare la propria famiglia, il proprio paese d’origine e fuggire da una società malata e corrotta per intraprendere un viaggio di due anni negli Stati Uniti, fino a raggiungere la tanto anelata Alaska.
La storia è basata sul libro Nelle terre estreme di Jon Krakauer, pubblicato negli Stati Uniti nel 1997.
Sean Penn si è rivolto a Eddie Vedder per la colonna sonora del film, questi ha accettato senza neanche voler conoscere ulteriori dettagli della pellicola. Il famoso cantautore ci ha regalato alcune delle più belle canzoni mai scritte come Hard sun, Guaranteed, Society tanto per citarne alcune. Canzoni che hanno la capacità di catapultarti nel film realizzando un connubio perfetto tra i testi dell’autore e i pensieri del protagonista, durante il suo incredibile viaggio.
Protagonista della pellicola è l’attore Emile Hirsch che grazie alla sua fantastica interpretazione (ricordiamo che per girare il film ha perso circa 20kg) ha vinto il premio come miglior attore del National Board of Review.
Chris McCandless subito dopo essersi laureato decide di donare tutti i suoi risparmi a un’associazione no profit. Risparmi che doveva utilizzare per proseguire gli studi, proprio come volevano i suoi genitori. Ma la sua personalità tormentata, dovuta principalmente al cattivo rapporto con il padre, ma anche alla lettura di grandi autori anticonformisti, come Jack London, Thoreau, Tolstoj, lo induce ad abbandonare la famiglia, gli amici, lasciarsi alle spalle tutta la sua vita e fuggire lontano.
Adottando il nome fittizio di Alexander Supertramp, scappa via da una società capitalista e consumista, nella quale non riesce più a vivere per raggiungere la natura selvaggia e incontaminata. Durante il suo viaggio incontra diversi personaggi, alcuni, come lui, hanno intrapreso la sua stessa strada.
Persone alle quali Chris lascia un segno, un segno indelebile nella loro anima, capace di cambiare per sempre la loro vita. Tutti si affezionano a questo strano viaggiatore, per il suo modo di vivere, per le sue parole, e i suoi pensieri così diversi rispetto alla gente comune.
Raggiunta finalmente la natura incontaminata conosce una felicità interiore che lo pervade, penetrando fino in fondo alla sua anima. Chris si sente come non mai in vita sua.
“Due anni lui gira per il mondo: niente telefono, niente piscina, niente cani e gatti, niente sigarette. Libertà estrema, un estremista, un viaggiatore esteta che ha per casa la strada. Così ora, dopo due anni di cammino arriva l’ultima e più grande avventura. L’apogeo della battaglia per uccidere il falso essere interiore, suggella vittoriosamente la rivoluzione spirituale. Per non essere più avvelenato dalla civiltà lui fugge, cammina solo sulla terra per perdersi nella natura selvaggia.”
Parliamo di un ragazzo che ha avuto il coraggio di non omologarsi, di fuggire da un sistema che ormai ci ha resi schiavi, allontanandosi definitivamente da un mondo sporco e corrotto, dove l’animo umano non è più in grado di elevarsi. Fuggire per sentirsi liberi e trovare ciò che ogni uomo desidera più di ogni altra cosa: la felicità.
Chris stringe forte tra le mani l’idea di fuga dalla quotidianità. Non gli interessano i soldi, le carte di credito, la villa, la piscina, le serate, la vita banale di chi crede che la felicità si possa raggiungere solo con i beni materiali. Egli va oltre ogni limite, si spinge dove nessuno ha il coraggio, rischiando sì la propria vita ma per qualcosa di molto più grande della vita stessa: sentirsi vivo.
La storia di Chris è fedele alla realtà che abbiamo perso da anni, una realtà che ci siamo lasciati alle spalle, una realtà ormai perduta.
Grazie a questo viaggio Chris riceve la lezione più importante della sua vita. È riuscito a trovare la risposta a una delle domande che più affligge l’essere umano: cos’è la felicità? E come si ottiene? Ma allo stesso tempo ha perso qualcosa di ancora più importante. Per scoprire di cosa sto parlando non dovete fare altro che vedere questo capolavoro cinematografico.
Buona visione.
Mariangelo D’Alessandro
Vedi anche: 31 gennaio 1865: abolizione della schiavitù. E oggi come stiamo messi?