“E svegliarsi la mattina/con la voglia di parlare solo con te”
di Alessandra De Paola
Cronache di un lunedì lavorativo.
Non importa che tu stia correndo come un maratoneta pur di riuscire a saltare in tempo sul treno in partenza, se rientri dal turno di notte e i tuoi occhi vedono ancora stelle che non sono per forza parte del mondo astrale, non fa nulla se non sei in vena di conversazioni: il tuo telefono squillerà.
Irrimediabilmente, squillerà dopo un ordine che hai effettuato online, per proporti offerte “superconvenienti/pensateproprioperte” per delle nuove forniture di luce e gas forse provenienti da Marte.
Ad augurarti il buongiorno sarà la squillante voce dell’operatrice telefonica e la vostra prima impressione sarà sempre un misto tra:
1) “E mo’ che vuole questa?”
2) “Ma la finirà di parlare? Fa corsi di apnea? Secondo me non sta respirando”
Non c’è bisogno che vi fingiate buoni, lo sappiamo, lo sanno anche gli operatori che lo pensate e talvolta neanche loro sopportano l’eco delle proprie voci che rimbomba dal microfono alle cuffie.
Ah, le cuffie! Un’altra nota dolente in quella sinfonia meravigliosa che è la vita nel call center: mai una volta che restino strette al punto giusto, scivolano continuamente, si allargano, ti tirano giù le orecchie che Dumbo avrebbe pochi motivi per essere complessato e poi i capelli si sporcano dopo tre secondi, anche se li hai lavati direttamente con le lacrime della statua della Madonna che piange.
Proprio mentre si affronta questa idilliaca avventura, si inizia con la correzione dei dati.
Cosa vuol dire?
Significa che le persone sono capaci di sbagliare anche i propri dati anagrafici e di inserire il cognome nel nome o viceversa, non mettere il numero civico della via in cui abitano, così magari il corriere tira a indovinare o lancia il pacco un po’ dove gli pare, e sono gli stessi che ti rispondono con aria annoiata.
C’è comunque da considerare un aspetto che forse sfugge a chi alza la cornetta e cioè che nessun operatore effettua la chiamata al vostro numero canticchiando in stile Zero Assoluto:
“E svegliarsi la mattina
con la voglia di parlare solo con te
E non è niente di speciale, ma
questo mi fa stare bene, solo con te”
Sarebbe cosa gradita se l’interlocutore si sfilasse dal condotto rettale quel rigidissimo manico di scopa che lo spinge ad avere un tono così puntiglioso, senza capire che il servizio in corso è volto solo a suo favore, ma in fin dei conti non si può pretendere la perfezione in ogni cosa.
Anche perché altrimenti non ci sarebbe alcun bisogno di correggere dati che la persona in questione dovrebbe conoscere alla perfezione.
Ovviamente non si tratta di un dovere civico, ma essere gentile con uno sconosciuto che tenta di farti recapitare il prodotto che TU hai chiesto, può evitare minuti di sterili conversazioni e chissà…
Forse se c’è qualche offerta vantaggiosa non si corre il rischio di farla finire nel dimenticatoio solo per l’urgenza di essere sgradevoli con chi c’è dall’altro lato del telefono.
Se poi volessimo cadere nel banale, si potrebbe addirittura considerare che terminata la telefonata con voi, l’operatore riprende immediatamente a conversare con altri, quindi la negatività della chiamata resta a far parte solo della vostra giornata.
E magari si tratta degli stessi che spammano un po’ ovunque sui social “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre”