Amami come Freddie Mercury amò Mary Austin
Esiste ancora l’amore inteso nel vero senso della parola? Pian piano stiamo sopprimendo la nostra empatia tralasciando anche le piccole emozioni: vedere quello che ha e non quello che è.
Ma possiamo ben dire che il mondo è bello perché è vario e ci sono diverse eccezioni, tra queste troviamo l’amore di Freddie Mercury per Mary Austin.
“Bring it back
bring it back
don’t take it away from me
because you don’t know
what it means to me…”
Questo non è il ritornello di una canzone d’amore qualsiasi dedicata a una platonica musa bensì sono le parole che Freddie Mercury dedicò alla sua compagna di vita, Mary Austin, prima del suo coming out. Un arrangiamento tanto semplice quanto dolce, accompagnato dalle note d’arpa del chitarrista Brian May.
Mary Austin si può definire la compagna di vita di Freddie Mercury essendo stata la prima fidanzata, poi convivente, amica, confidente personale che ha seguito il leader dei Queen fino alla morte avvenuta il 24 novembre 1991.
Si conobbero nel 1969, lei svolgeva le mansioni di commessa presso una boutique ed erano entrambi molto giovani ma si amavano come se avessero passato una vita assieme.
Fu la prima a sapere della malattia del cantante e l’unica a conoscere la posizione esatta delle sue ceneri.
Freddie ha sempre ammesso che non avrebbe mai amato nessun altro uomo quanto Mary a tal punto che, morente, le lasciò il 50% di tutta la sua eredità e la sua sfarzosa villa di Kensington mettendo un punto alle difficoltà economiche della sua ex-amata.
Ovviamente, entrambi hanno avuto le loro storie d’amore: Mary sposò Piers Cameron e Freddie ebbe una storia con Jim Hutton ma era come se un filo li legasse perennemente.
Oggi in un mondo dove l’amore sembra essere diventato un oggetto da prendere, consumare e buttare, sgualcire come un foglio di carta, s’è persa la concezione di fermarsi a pensare, di perdersi negli occhi dell’altro senza capire il motivo per cui ti sembra di conoscerlo da tempo immemore.
Proviamo ad amare come Freddie amò Mary Austin, un sentimento che non può finire in tutte le sue forme.
Dichiariamoci con canzoni, lettere, gesti rischiosi ed estremi solo per far capire “Io sto qua e da te non me ne andrò”.
Diamo il nostro amore a chi ci sostiene anche nei momenti bui e a chi ci accetta per ciò che siamo senza guardar troppo l’apparenza del nostro avere.
Combattiamo assiduamente anche quando sappiamo che tutto è perduto perché c’è sempre in noi quella minima speranza di andare avanti.
Rompiamo le righe in un mondo così consumistico sia a livello economico che sentimentale.
Siamo oggetti e trattiamo/veniamo trattati in quanto tali ma, per una volta, non possiamo far in modo di sentirci unici anche quando ci sembra di essere gli ultimi sulla faccia della terra?
Abbiamo bisogno di sentirci dire, da chi ci ama, che siamo perfetti, che siamo i migliori e quelle poche parole che possono esser buttate anche al vento ci fanno sentire per un attimo vivi e in grado di andare avanti e distruggere il mondo. Dobbiamo dare un senso alla nostra sopravvivenza con un sorriso anche quando abbiamo fallito nelle nostre ambizioni.
Ricordiamoci di essere sempre il centro del nostro mondo ma di guardare sempre alla nostra sinistra poiché ci sarà qualcuno che ci sorreggerà e noi dovremo fare lo stesso.
Amiamo e sentiamoci amati come se i problemi mondiali si fermassero e, per una sorta di egocentrismo, tutto girasse attorno a noi, attorno a me e te.
E adesso ti chiedo: vuoi amarmi come Freddie amò Mary Austin?
di Antonio Vollono