Cammina cammina: in mezzo alle sfingi
di Federica Auricchio
Quanto è immenso questo palazzo, ogni mattina mi perdo nella sua maestosità.
Mi fa sentire piccolo, quasi invisibile.
Seguo i corsi dal lunedì al venerdì, ho conosciuto tanti giovani curiosi e la cosa mi entusiasma. Anche se ormai ho una certa età mi sento nel posto giusto, a fare la cosa giusta.
Quante volte ho accompagnato Maria, le piaceva tanto studiare. Passava tutta la
giornata tra i libri. Stava sempre bene quando trascorreva le ore tra i banchi di scuola, lezioni, caffè al volo e chiacchierate con i colleghi.
Una signora ben vestita è giù alle scale. Aurora è lì seduta ad osservarla, come faccio io.
Solo che lei è troppo assorta ad osservare la bellissima bambina vestita di rosso
cullata dalla mamma, per accorgersi che la sto guardando.
Starà pensando la stessa cosa che penso io, come farà questa signora a salire? È
vestita in modo molto elegante, sicuramente dovrà andare nelle aule delle lauree di sopra.
“Signora, mi scusi, ma lei deve salire?”
“Dovrei. Oggi mia figlia si laurea, ma non so come, non c’è l’ascensore.”
“L’aiuto io! Mantenga su per i manici, io lo prendo da sotto.”
Così salgono le scale e la bambina all’interno del carrozzino inizia a battere le mani felice.
Aurora le accompagna fin dentro l’aula. La signora la ringrazia più volte, ma lei
sorride e le dice di averlo fatto con piacere.
Le saluta e se ne va soddisfatta e arrabbiata delle barriere che ogni giorno alcune persone sono costrette a combattere.
Ancora più in collera del fatto che nessuno se ne accorga.
Disegno di Alberto Marotta
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