Ostile e selvaggia
disegno di Francesco Marinelli
“Il ricordo di quei giorni di gelo e solitudine ancor oggi mi stringe il cuore, e il riviverli tanto chiaramente scrivendo queste memorie mi getta in uno stato d’animo di sconforto, apprensione e paura. Inoltre, sono stato costretto a osservare che le cosiddette persone civilizzate attribuiscono scarsa importanza a quell’allenamento dello spirito del corpo che è indispensabile all’uomo che si ritrova in condizioni primitive, nella spietata lotta per la sopravvivenza in una Natura ostile e selvaggia. È questa la via per educare una nuova generazione di uomini sani, forti, di ferro, che conservino nello stesso tempo anime sensibili.
La Natura annienta i deboli ma tempra i forti, risvegliando nell’animo emozioni sopite nelle normali condizioni di vita dell’attuale civiltà.”
– Ferdinand A. Ossendowski, – Bestie, uomini, dei