Seimila anni rinchiuso in un abbraccio: riesci ad immaginare un amore così?
di Martina Casentini
Ormai conosciuti con il nome di Amanti di Valdaro, i due scheletri ritrovati abbracciati hanno fatto il giro del mondo, attraversando i social media in un gioco che seimila anni fa non si sarebbero di certo immaginati. Però involontariamente forse qualche loro desiderio l’abbiamo realizzato, continuando a custodirli così: insieme.
Gli Amanti di Valdaro sono due scheletri che nel 2007, a pochi giorni dalla festa di San Valentino, vennero ritrovati proprio nei pressi di Valdaro, a Mantova. Appartenenti all’era del Neolitico, apparvero agli archeologi lombardi sepolti entrambi su di un fianco, uno di fronte all’altro, in modo da poter rimanere abbracciati, in un abbraccio che prende l’intero corpo, gli arti superiori e quelli inferiori, e che dura da quasi seimila anni.
Sono due persone che non si sono mai lasciate, nonostante le guerre, le catastrofi, naturali e non, due persone che sono rimaste lì, nonostante la vita che gli passava sopra, loro non si sono mossi di un passo, stavano fermi, vicini, tenendo stretti a loro il più bello e romantico dei misteri del mondo: l’amore.
Giorno e notte.
Freddo e caldo.
Luce e ombra.
Paura e gioia.
Passione e dolore.
Riuscite ad immaginare un amore così?
Dei motivi di questa scelta nella sepoltura non si è per nulla certi. Delle identità dei due si sa ben poco. Sappiamo che erano un uomo ed una donna, ancora giovani, nel fiore degli anni, morti forse a causa di un assassinio (un’ipotesi che si ricava da una punta di freccia ritrovata tra le vertebre dell’uomo) o forse a causa del freddo, un freddo estremo dal quale hanno cercato di fuggire proprio tramite quell’abbraccio eterno. Un abbraccio che non è riuscito a salvare loro la vita, ma che li ha tenuti insieme attraverso il tempo.
Riuscite ad immaginare un amore così?
L’annuncio del ritrovamento fu dato qualche giorno prima della festa di tutti gli innamorati, una casualità che ha portato la foto a fare il giro del web e dei cuori. Una casualità che fa credere davvero, per un piccolo secondo, che la forza dell’amore sia molto più grande e misteriosa della semplice freccia di Cupido di cui tutti abbiamo sentito parlare, qualcosa che non si può far altro che guardare, osservare ed ammirare con estrema e semplice delicatezza.
La stessa delicatezza che ha accompagnato i due giovani verso la fine dei loro giorni.
La coppia non è comunque l’unico caso di sepoltura doppia. Esiste un’altra coppia ritrovata in posizione simile in Turchia ed ancora un’altra ritrovata intorno al 1970 in Iran, ad Hasanlu, e conosciuta con l’omonimo di Amanti di Hasanlu.
Quest’ultima ci lascia ancor più senza fiato.
I due amanti, secondo gli archeologi morti per asfissia, scappando da un incendio, sono morti da circa 2800 anni e hanno deciso di utilizzare il loro ultimo respiro per scambiarsi un tenero e dolce bacio e di restare così per sempre, racchiusi in un meraviglioso gesto d’amore infinito.
Riuscite ad immaginare un amore così?
Dal 2014 gli Amanti di Valdaro sono esposti al Museo archeologico nazionale di Mantova.