Who would win? Coppiette VS single
di Ilaria Arnone
Oggi, 15 febbraio, è la festa dei single.
C’è chi ne rimane indifferente, c’è chi si consola andandosi ad ubriacare e c’è chi, semplicemente, è solo felice che San Valentino sia finito. Perché diciamocelo, dopo la giornata di ieri il tasso di glicemia nel sangue è salito così tanto alle stelle che un po’ di sano cinismo non può che fare bene. Lo abbiamo capito che vi amate, (tant’è che non perdete occasione di ricordarlo a tutti) però adesso basta! Oggi è per tutti quelli che non ce la fanno più a uscire con voi e rimanere il 90% della serata a sbronzarsi da soli perché state fuori dal locale a parlare al telefono con il/la vostro/a amoroso/a.
È dedicata ai vostri migliori amici e alle vostre migliori amiche delle medie che per farvi da spalla uscivano con voi e la vostra nuova fiamma, trascorrendo la serata a desiderare di essere letteralmente in qualsiasi altro posto dell’universo.
È dedicata a tutti quelli che si sentono dire da voi “Tu? La candela? Ma che dici? Vieni che ci divertiamo!”.
Devo proprio dirvelo, ragazzi: nella maggior parte dei casi non si divertono affatto. Ma soprattutto, a voi coppiette che vi sbaciucchiate senza staccarvi un attimo dalle labbra del vostro partner manco fosse un inalatore, voglio solo dire: l’amore è una cosa meravigliosa. Però, se siete in biblioteca e l’unico rumore che si sente è quello del vostro bacio che dura ormai da un quarto d’ora, beh, allora costringete le persone a utilizzare quelle brutte frasi fatte del tipo “trovatevi una stanza”. D’altra parte, però, in questo periodo emerge una categoria ancora peggiore, colui che tra il 14 e il 15 febbraio pensa di poter dar sfogo ad ogni frustrazione: il single invidioso.
Ebbene sì, non c’è niente di peggio di una coppietta smielata che un single invidioso. Lui non lo fa apposta, ma già dai primi di febbraio inizia ad avvertire un forte prurito alle mani che lo porterà inevitabilmente a scrivere un commento acido su un social network del tipo “Tanto prima o poi vi lasciate”, così, a caso.
Tra i single troviamo anche quelli tristi, ma veramente tristi, come le ragazze ventiduenni che si sentono delle DesperateHousewives senza nessuna speranza di poter trovare un partner ed esordiscono con:“Basta, resterò zitella a vita”. Oppure i ragazzi che ormai non ci provano neanche più perché: “Un’altra delusione non la posso sopportare”. A nome di tutti: non siete in un film di Gabriele Muccino.
Abbiamo capito che nessuno vi vuole e che siete soli, però adesso basta! Ovviamente si scherza, eppure c’è chi avverte davvero un disagio nell’essere single, come se molte persone si convincessero di avere qualcosa di sbagliato.
Ragazzi, rilassatevi, perché se vi accontentate del primo o della prima che passa potreste ritrovarvi tra qualche anno ad essere sposati con qualcuno dalla personalità di un soprammobile e chiedervi il perché di questa scelta. Inoltre, forse sarebbe sano per la nostra società iniziare a pensare che si possa stare bene anche da soli, senza mai sposarsi, senza avere figli e che ognuno di noi ha il diritto di vivere con chi vuole e come meglio crede.
Amen.