Dimmi che mangi e ti dirò quanto vale!
Odi le giornate che si accorciano? Le giornate passate a studiare o a lavorare?
Per caso la mattina ti svegli e pensi di non aver combinato nulla fino a ora? Pensi di non avere un obiettivo o di avere davanti una strada ancora troppo lunga per raggiungerlo? Affoghi i tuoi pensieri o le tue preoccupazioni in un bel barattolone di Nutella? Ami mangiare?
Ti sei mai sentito dire “se sai fare qualcosa non dovresti farlo gratis”? Allora non perdere l’occasione! Dal 2014 esiste un sistema sudcoreano per guadagnare semplicemente mangiando: Mukbang. Sembra essere semplicemente un gioco, quando in realtà già moltissimi ragazzini sono diventati delle vere e proprie star grazie a questa nuova frontiera digitale.
Il termine “Mukbang” deriva dalla fusione delle due parole coreane “mangiare” e “broadcast”. Adesso vi starete chiedendo: davvero esiste qualcuno che paga per guardare qualcuno mentre mangia? Sì, e anche profumatamente.
Attualmente la food blogger in vetta alle classifiche è la coreana Park Seo-Yeon, la quale ha dichiarato di guadagnare novemila dollari al mese. Giusto un’ora di trucco, poi il tempo di cucinare, di preparare una pantagruelica tavola e via con la diretta webcam. C’è chi mangia schifosamente il kebab, chi noodles super piccanti, chi invece cento chicken nuggets.
Questo “lavoro”, se possiamo definirlo così, è sbarcato anche in America, dove si sta diffondendo a dismisura. In Italia è ancora un piacere di pochissimi, ma credo che sia arrivato il momento di parlarne, quantomeno di fare chiarezza.
Se ci pensate, non è una cattiva idea. Altro che blog di ricette e consigli sulla cucina! Qui siamo già oltre: si passa ai fatti, si mangia e si esprimono opinioni. Quale recensione migliore di un volto e di un palato ghiotto in diretta streaming?
Ebbene sì, le modalità di condivisione sono due: attraverso video su Youtube o in diretta streaming, dove spesso vengono propinate voluminose offerte in denaro per far sì che vengano mangiate delle cose rispetto ad altre o in diverse quantità. È possibile vedere fino a che punto il blogger possa spingersi e a che costo. Cosa c’è di positivo in tutto ciò? Molte cose, come ad esempio il semplice fatto che un hobby e una passione possano facilmente tramutarsi in lavoro.
Al di là di questo, però, si possono incontrare delle difficoltà. Il mondo di internet sta pian piano degenerando trascinandoci via con sé. In primis, nella testa della “star” si innesca un meccanismo che lega il guadagno e la notorietà alla tecnologia e quindi alla necessità di utilizzare questi mezzi d’informazione come nuova sponda lavorativa.
L’apparenza si sposta sempre più al centro dell’attenzione divenendo la preoccupazione del blogger e il primo interesse dello spettatore medio. Per quest’ultimo, pian piano tutto sfuma in una malsana attrazione. Ecco che l’immagine prende il sopravvento, divenendo il primo oggetto di critiche gratuite. Perché? Perché la rete è accessibile a tutti, ed è facile che i commenti sotto un video si trasformino in feroci frecce di guerra.
Il problema, dunque, è nella mente dei singoli ed è bene che qualcuno riesca a sfruttare nuovi fronti per fare ciò che più desidera! Sicuramente, in un paese come l’Italia, Mukbang non rimarrà in ombra. Il cibo c’è e la voglia di mangiare anche. Grazie per la magnifica idea, Corea del Sud.
Lisa Scartozzi