‘Peaky Blinders’ e la sporca Londra dei ‘20s!
Chiudete gli occhi e immaginate. Una gang di criminali legati tra loro da forti legami di sangue detta legge in una cittadina, abbandonata allo squallore e alle pessime condizioni socio-economiche del proletariato, gestendo giochi d’azzardo, protezione dei locali commerciali, traffico d’alcol e droga.
Fatemi indovinare, avete tutti immaginato uno scenario italoamericano degli anni ’50, vero?
Sbagliato!
Peaky Blinders è una serie televisiva britannica di genere drammatico creata da Steven Knight e pubblicata per la prima volta dalla BBC nel 2013.
La storia narrata dalla serie è ambientata a Birmingham dopo la Prima Guerra Mondiale, precisamente dal 1919 nel quartiere di Small Heath.
In una Gran Bretagna che versa nelle pessime condizioni socio-economiche del primo dopoguerra, una famiglia – gli Shelby’s – comandata dall’astuto e emblematico boss Thomas Shelby, stabilisce il proprio predominio sulla sciagurata e squallida Birmingham.
Peaky Blinders, il nome della gang vuol dire, letteralmente, paraocchi a punta e fa riferimento al berretto utilizzato da tutti i membri maschi della famiglia.
Una fotografia di grande maestria, dialoghi mai banali e intrecci da cardiopalma sono la ricetta di un must incredibile, fin troppo sottovalutato e lontano dai successi dei mainstream.
Per la prima volta nella storia viene inscenata con incredibile verismo la realtà post-bellica della Gran Bretagna anni ’20; tra sommosse politiche – in quell’anno nacque il primo Partito Comunista inglese –, intrighi governativi e incursioni storiche interessantissime, come quelle delle vicende dell’IRA (Esercito Repubblicano Irlandese).
Cillian Murphy è però la vera perla di questa serie. Il personaggio di Thomas Shelby, da lui interpretato, è un tripudio di violenza, potere, fragilità e passione. Un essere vivente condannato all’eterna ricerca della redenzione fisica e spirituale dopo le sue esperienze negative avvenute nei campi di guerra francesi (prima delle vicende narrate nella serie).
Un uomo che attraversa, anzi cavalca tutte le vere e autenticissime fasi della ripresa post-bellica britannica by the order of the fu****g Peaky Blinders!
Altro aspetto lodevole della serie è l’attenzione posta alla veracità degli accenti; una serie da guardare ASSOLUTAMENTE in lingua originale per amarla appieno!
Antonio Alaia