Italia
Di te mi avvolgo, come una coperta ti indosso, qualcosa è cambiato, in cosa dire non posso, piango e sorrido, ma oh Italia mia ti amo sempre più, mi stringo stretta a me e in questa tua festività penso e immagino tutto quello che potremmo fare.
Nuove opportunità e un nuovo futuro ci attende, tu cosa vedi io l’immensità di qualcosa che sta per arrivare, da queste lacrime solo il meglio può nascere, ti amo, ti bacio, ti attendo nel cambiamento.
Il mondo è vasto e tu più che meravigliosa vesti le bellezze di una cultura vasta e meravigliosa, come un paese delle meraviglie che ha i suoi pro e i suoi contro, ma sei bella anche per questo.
Ti indosso, ti stringo, ti amo.
Abbandonarti non posso, abbandonarti non voglio.
Come ci ricorda Friedrich Nietzsche
“– Il genio inglese rende grossolano e naturale tutto ciò che riceve;
– Il genio francese diluisce, semplifica, logicizza, orna;
– Il genio tedesco mescola, media, imbroglia, moralizza;
– Il genio italiano ha usato nel modo di gran lunga più libero e fine ciò che ha preso a prestito e ci ha messo dentro molto di più di quello che ne ha ricavato, essendo il genio più ricco, che più poteva donare.”
abbiamo molto da donare ed è arrivata l’ora di non essere più egoisti, ma di tornare a sognare che questo fiume di lacrime siano di gioia e mai di tristezza, che siano di liberazione e mai di costrizione, che siano di soddisfazione e mai di inadempienza, che queste lacrime siano di tutto e mai di niente.
Tornerò ad amarti e voi tornerete ad amarla? Ricomincerò ad abbracciarti e voi l’abbraccerete?
Ebbene:
“Forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui mi incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos’è il Rinascimento.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono”
(Giorgio Gaber)
disegno e didascalia di Sonia Giampaolo