Questa è la storia di Mucca e di Pollo
Se in Animal Farm c’è una parodia dell’Unione Sovietica, Mucca e Pollo è, invece, l’insensata messinscena americana della provincia in cui vivono animali generati da esseri umani.
Detto così potrebbe sembrare strano ma si tratta di uno dei cartoni animati più conosciuti che ha contribuito in parte alla nostra instabilità mentale.
I due scavezzacollo pronti al decollo sono stati portati sullo schermo da David Feiss, ma inizialmente erano racconti che usava per far addormentare la figlioletta. Io non so davvero cosa possa aver sognato la bambina dopo aver ascoltato tali storielle ma probabilmente sono gli stessi sogni che abbiamo fatto anche noi dopo che il cartone animato è stato trasmesso da Cartoon Network nel 2000 raggiungendo lo spazio siderale delle nostre menti mollicce e in crescita, alterandone così la composizione chimica e morale.
Ma perché è così assurdo?
Innanzitutto, come ben sappiamo, si tratta di una coppia di fratelli non proprio normale, sia dal punto di vista fisico in quanto ci troviamo di fronte una mucca e un pollo imparentati da non si sa quale patrimonio genetico, sia dal punto di vista psicologico. E ovviamente non potevano che chiamarsi Mucca e Pollo, a scanso di equivoci.
Ma chi sono i due genitori? Bella domanda. Ricordate quei cartoni animati in cui gli umani sono rappresentati solo dalla metà inferiore del loro corpo, come in Tom e Gerry? Anche qui, come per tanti altri prodotti usciti dagli studi Hanna-Barbera, accade lo stesso. Mamma e Papà, questi i loro nomi, sono praticamente esseri fatti di gambe, usate per fare tutto, e anche le loro ombre riflettono solo questa parte del corpo.
Come si vede in una puntata ciò è tutta colpa di un personaggio ben noto della serie che avrebbe cancellato con un matitone la parte superiore dei genitori dei due protagonisti. Il malfattore in questione è Rosso definito spesso “senza braghe”, proprio perché si tratta di un diavolo grasso e nudo che si pone quasi sempre come antagonista della serie. Interpretando diversi ruoli in ogni puntata a seconda dei fini che deve perseguire e dei maltrattamenti che deve infliggere ai due protagonisti.
Inutile dire che uscirà sempre sconfitto soprattutto se a intervenire è Super Mucca. “È un uccello. È un aereo. È una mucca”. Esatto signori, Super Mucca non è altro che Mucca travestita con una calzamaglia viola mentre una vecchia coperta malconcia funge da mantello e sembra donarle questi poteri tra cui l’abilità di parlare in spagnolo.
Ovviamente, come succede spesso tra supereroi occidentali e manga, nessuno capisce chi si nasconde dietro l’identità segreta anche quando non ci sono maschere a celare i tratti somatici. Nemmeno quando si tratta dell’unico bovino bipede della zona che deve salvare il fratello dalle continue violenze di Rosso, il quale tenta sempre invano di scoprire l’identità di Super Mucca tanto da aprire una lavanderia per supereroi e cercare di risalire attraverso il costume al suo proprietario.
I personaggi che contribuiscono a questa follia sono tanti, da Cugina Scrofa a Earl e Flem i due amici rimbambiti dei protagonisti, così come le parodie di generi (ricordate il musical del Brutto Salsicciotto?) e opere che non mancano mai. Le situazioni paradossali e ridicole che animano la vicenda ci mettono di fronte un impianto carnevalesco e burlesco, ricco di nonsense ed esagerazioni crude e viscide, come cugino Lumachino, che possono essere regalate solo dai cartoni animati. Ed è proprio questa una delle lezioni che ci forniscono i personaggi attraverso l’ennesimo episodio assurdo della serie.
Nella puntata “La pozzanghera che ride” lo specchio d’acqua che emana suoni di risate e man mano risucchia tutti gli abitanti della città, provocando paura e smarrimento nel piccolo Pollo, si scopre essere in realtà l’entrata di un locale in cui Pollo Smidollato, cugino letteralmente senza ossa dei due fratelli, sta tenendo uno spettacolo comico. Tra metateatro e weird fiction, Rosso ci spiega proprio che ogni cosa è possibile nei cartoni animati.
Questo è solo uno dei tanti prodotti dell’immaginazione più stramba che si è lasciata trasportare troppo oltre, e proprio come il vento che arriva e porta via Pollo Smidollato, così ora usciamo di scena trasportati dai ricordi e dalla Ballata di Mucca e Pollo.
Maria Cristiana Grimaldi