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Ricaricare le pile per non scaricare l’ambiente

Avete presente il coniglietto della pubblicità delle batterie Duracell? Secondo voi quando si scaricano si attacca a una presa di corrente per rigenerarle oppure apre una confezione di pile nuove e le sostituisce come fossero bombole di ossigeno?

Me lo sono chiesto spesso e la comune alle mie ipotesi era sempre la stessa: il raccoglitore di pile esauste che sicuramente il coniglietto ha posizionato in un angolo della sua tana.

Infatti, è fondamentale che le batterie vengano raccolte separatamente dai rifiuti domestici per le sostanze di cui sono composte: disperse nell’ambiente possono risultare assai dannose, specie per le riserve di acqua.

Ogni batteria contiene infatti circa un grammo di mercurio, quantità sufficiente a rendere non potabili 1000 litri di acqua. Per questo motivo è molto importante raccogliere separatamente le pile e gli accumulatori esausti. La maggior parte dei comuni ha punti di conferimento dedicati, come tutti i negozi di elettronica e alcuni luoghi pubblici quali università e scuole.

Le pile a stilo che utilizziamo quotidianamente sono in realtà degli accumulatori di energia: una volta esaurita la riserva di energia sono destinati alla discarica; la raccolta separata di questi accumulatori offre però due alternative: possono essere rinnovati caricandoli nuovamente, sostituendo eventuali componenti degradati, oppure possono essere recuperati i metalli costituenti che saranno utilizzati per la produzione di altre batterie e pile o per oggetti di uso comune.

Il piombo viene riciclato per essere sfruttato in altre batterie; il nichel e il manganese vanno a costituire pentolame e utensili da cucina. Lo zinco può andare a rafforzare le leghe con l’argento, mentre il rame è utilizzato nell’industria elettronica per la produzione di fili e cavi. Il cobalto costituisce magneti mentre il cadmio viene usato come metallo di saldatura.

Il restante 40% dei costituenti non viene riciclato per mancanza di tecnologie adatte, o perché quelle attualmente in uso sono troppo costose e quindi il recupero non è conveniente da un punto di vista economico. Il recupero potrebbe non essere favorevole anche da un punto di vista ambientale per la produzione di una eccessiva quantità di scarti, che andrebbero a inquinare l’ambiente ottenendo il risultato opposto a quello preposto avviando l’opera di riciclo o recupero.

Anche le batterie delle automobili non devono essere raccolte assieme ai rifiuti domestici perché se bruciate o sotterrate in discarica rilasciano sostanze altrettanto dannose e inquinanti per l’ambiente. Raccolte adeguatamente sono rigenerate e rimesse sul mercato, adempiendo pienamente ai loro doveri a patto di aver verificato ed eventualmente sostituito componenti difettosi o usurati.

Volendo abbassare il vostro impatto ambientale, potete preferire pile ricaricabili a quelle usa e getta: il prezzo d’acquisto è leggermente più impegnativo delle batterie non ricaricabili, ma sono un investimento a lungo termine visti gli innumerevoli cicli di rigenerazione cui potete sottoporle!

 

Marta Maresca

 

La Redazione

Ciao! Sono la Redazione de La Testata – Testa l’informazione. Quando non sono impegnata a correggere e pubblicare articoli mi piace giocare a freccette con gli amici.
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