Un giorno a Gijón: cavalcare le onde bevendo sidro!
Quando si viaggia per visitare una nuova città, specialmente all’estero, si cerca sempre di vedere più cose possibili nel minor tempo, coscienti del fatto che probabilmente non ci saranno altre occasioni per tornare in quel luogo.
I viaggiatori più esperti sanno che è fondamentale creare un itinerario ben dettagliato per poter godere di ogni caratteristica e particolarità della città in questione, soprattutto se si resta un solo giorno: Gijón è l’esempio perfetto per un one-day-trip, piccola, compatta e caratteristica!
Gijón si trova nella parte nord-ovest della Spagna, nella regione delle Asturie. Una tra le città portuali più importanti di questa regione, si caratterizza per il suo porto e le sue lunghe e sabbiose spiagge bagnate dall’oceano Atlantico. Queste sono il punto forte della città, ma non il primo obiettivo del nostro itinerario.
- Gijón non è troppo turistica, né troppo moderna, difatti uno dei quartieri caratteristici è il quartiere storico di Cimadevilla, il punto dove inizierà il nostro itinerario. Situato su di un promontorio, questo borgo dove anticamente vivevano i pescatori vi stupirà e affascinerà con le sue casette antiche e tradizionali sparse attraverso intricati vicoletti, che quasi sembrano un labirinto. Attraversando le stradine si incontreranno numerosi palazzi di importanza artistica e storica, come la Capilla de la Soledad, attualmente sede della confraternita dei pescatori, o El palacio Casa-Museo de Jovellanos, contenente oggetti dell’epoca e non solo (dal XVIII secolo a oggi).
- Continuando a salire lungo il promontorio (per niente ripido tranquilli!) si arriverà al Cerro de Santa Catalina, una collina cinta da un piccolo muretto che affaccia sul mare; qui c’è una zona completamente verdeggiante, costituita da prati e alberi molto curati, in cui l’unica via da seguire è una strada d’asfalto (impossibile non notarla in tutto quel verde!). Sulla cima vi stupirete nel trovarvi di fronte a uno strano monumento, che a una prima occhiata sembra di cemento, senza una forma definita e un senso logico: lì, cercando di trovare un perché a quella scultura, una signora del luogo mi spiegò che si chiama Elogio del Horizonte.
Continuava dicendomi che era necessario fermarsi al centro della struttura per poter capire quanto fosse affascinante, e difatti lì accadde come una magia: era così strano come guardando l’orizzonte sembrasse molto più alto rispetto al punto dove mi trovavo, nonostante fossi su una scogliera molto alta! Poi la signora mi disse di chiudere gli occhi e provare a sentire il rumore del mare… veniva dall’alto! Il mare era ai miei piedi ma il rumore delle onde che si infrangevano contro la scogliera sembrava venire dal cielo! Davvero un’esperienza unica e spettacolare, da non perdere se visitate questa città.
- Trascorsa la mattinata in questa caratteristica zona della città, possiamo spostarci verso le spiagge: Playa de Poniente e Playa de San Lorenzo, situate in due parti quasi opposte ma raggiungibili velocemente passando per il centro.
La prima, Playa de Poniente, perfetta per rilassarsi, prendere il sole e fare un bel bagno nell’oceano, è accompagnata da un lungomare che termina con l’acquario di Gijón: vale davvero la pena visitarlo, non solo perché ci sono specie di pesci provenienti da tutto il mondo, ma soprattutto perché ci sono anche vasche (ovviamente senza esseri viventi) contenenti i rifiuti raccolti in mare, molto d’impatto ed efficace per sensibilizzare riguardo la questione dell’inquinamento degli oceani.
La seconda spiaggia, Playa de San Lorenzo, è molto lunga, larga e a forma di mezzaluna. È particolare perché a volte c’è e a volte no, mi spiego meglio: ci sono momenti della giornata nei quali scompare completamente a causa delle forti maree, il resto del tempo è perfetta per fare lunghe passeggiate e rilassarsi, oppure per i più coraggiosi l’insieme di vento e onde sono un’ottima combo per tentare il surf! (Ci sono molte strutture specializzate che danno lezioni, tavole da surf e tutto il materiale necessario).
- Alla fine della giornata è d’obbligo passeggiare per il centro colmo di negozi, bar e ristoranti tipici. La scelta migliore sarebbe cenare in uno di questi per provare le specialità del luogo, insomma i piatti tradizionali. I più famosi delle Asturie sono il cachopo, costituito da due filetti di vitello posti uno sopra l’altro, all’interno farciti con formaggio fuso e pezzi di prosciutto e accompagnato da patate, funghi e peperoni; la fabada asturiana, una zuppa di fagioli davvero grandi e con un sapore particolare, é servita in un sughetto nel quale galleggiano anche vari pezzi di carne; e infine il dolce più diffuso è l’arroz con leche, cioè riso con latte, molto comune qui ma non tipico della Spagna. Per tradizione la cena deve essere accompagnata dalla sidra, una bevanda alcolica creata con la fermentazione di mele o anche pere. La sua particolarità è che va bevuta appena versata, quando c’è quella spuma frizzantina che si ottiene passando il liquido dalla bottiglia al bicchiere nella stessa posa di una ballerina: ovvero, la bottiglia molto in alto sopra la testa e il bicchiere molto in basso sotto la cintura. Il cameriere ne verserà poca e senza guardare, cercando di centrare il bicchiere ogni volta che glielo chiederete, e a questo punto bisogna berla subito altrimenti perderà la sua spuma e verrà gettata nelle apposite casse di legno accanto ai tavoli. La bevanda è talmente importante che in una delle strade di fronte al porto è stato “costruito” quello che sembra un albero di natale fatto solo di bottiglie di sidro!
Teresa Labriola