Il mistero delle foglie gialle
La fine dell’estate è forse il momento più significativo dell’anno: il termine delle vacanze e il ritorno alla routine sono alleviati dalla frescura tipica di settembre, che indora le giornate e le foglie degli alberi. Un po’ malinconici si indossano i primi maglioni e si passeggia calpestando le foglie cadute dagli alberi.
Ma perchè le foglie ingialliscono e cadono in autunno?
Come racconta Ungaretti, la condizione delle foglie in autunno è incredibilmente instabile: l’inesorabile ciclo vitale delle piante sacrifica la chioma per permettere all’organismo di superare la stagione più fredda per rigenerarla con l’arrivo della primavera.
Per quanto possa essere malinconico, è un passaggio fondamentale per non affaticare i vegetali e renderli capaci di sopravvivere al freddo; infatti, con l’avvicinarsi dell’inverno, le funzioni vitali delle piante rallentano a causa delle rigide temperature: per rifornire di nutrimenti le foglie, al fine di permettere loro di resistere alle intemperie, gli alberi dovrebbero impiegare una quantità ancora maggiore di energie, che preferiscono concentrare sulle funzioni vitali. Con il progressivo diminuire della luce solare le foglie trasferiscono i sali minerali che hanno accumulato verso il tronco – un po’ come un orso accumula grasso prima di andare in letargo – indebolendosi gradualmente e sfumando dalla vigorosa colorazione verde ai caldi toni del giallo, rosso, arancione, fino a staccarsi definitivamente dal ramo.
Passeggiare lungo un viale alberato in questo periodo è un piacere che l’urbanizzazione ci ha sottratto, privandoci del romantico volteggio delle foglie spazzate dal vento. Difatti, piuttosto che preservare le aree verdi, le città hanno inesorabilmente cementato la nostra arma più efficace contro l’inquinamento atmosferico: gli alberi, assimilando l’anidride carbonica presente in elevata percentuale nell’atmosfera cittadina ed elaborandola, arricchiscono l’aria di ossigeno, che è rilasciato come prodotto di scarto; si ottiene così una miscela gassosa più favorevole alla vita degli organismi animali sottraendo al contempo il principale inquinante.
Tutto questo contribuisce a una generale migliore qualità della vita, se si considera anche l’effetto benefico che la natura in toto svolge sull’organismo umano: di certo attraversare un parco alberato per recarsi a lavoro avrà un effetto molto più positivo che fiancheggiare una caotica e rumorosa arteria cittadina, giovando sia sul rendimento che sui nostri rapporti sociali, dal momento che essere di buon umore permette di affrontare ogni situazione in maniera decisamente propositiva.
Marta Maresca
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