Gen z on board
Ecco cosa mette al primo posto la nuova generazione quando organizza un viaggio.
Questa è l’era di Greta Thunberg, l’era di una ragazzina di appena 16 che vuole cambiare il mondo, l’era di chi grida al cambiamento delle nostre abitudini in favore di un mondo eco-sostenibile.
Come osate?
Chiede impavida l’adolescente svedese contro la generazione precedente, quella che ha ridotto il pianeta in cui viviamo in una discarica di plastica ed emissioni di CO2. La voce non è però un suono fuori dal coro, anzi, ad accompagnarla c’è un lungo seguito di coetanei che le fa da eco. Infatti, non soltanto alle manifestazioni green troviamo una partecipazione sempre maggiore di adolescenti che sposano la causa, ma la cosiddetta “generazione z”, ovvero coloro nati tra il 1999 e il 2015, sempre più spesso, sente propria la causa in questione, fino ad arrivare ad organizzare le vacanze nell’ottica dell’eco-friendly.
Negli ultimi anni infatti, a prendere sempre più piede è la nuova tendenza tra i giovanissimi ad organizzare viaggi con l’intento di dedicare almeno qualche ora al giorno per fare del bene alla Terra: a fine giornata ripulire le spiagge, i mari o perfino scegliere come mete posti sottosviluppati al fine di far girare l’economia.
#2minutebeachclean è l’hashtag utilizzato più di 29mila volta in una sola estate. L’idea è nata con lo scopo di dedicare soltanto due minuti al giorno della propria vacanza a ripulire le spiagge a fine giornata; la sfida è stata colta in pieno soprattutto dai più giovani che hanno contribuito in giro per il mondo a rendere alcune zone, colpite soprattutto in estate da migliaia di turisti, più pulite.
Plastic Whale è invece l’idea nata da un collettivo olandese che organizza minicrociere nei canali di Amsterdam. L’obiettivo? conoscere la città esplorandola dall’acqua e, allo stesso tempo, divertirsi a ripulire i canali olandesi andando a pesca di plastica!
Il materiale raccolto in queste occasioni viene poi riciclato per realizzare nuove imbarcazioni, allargando sempre più la flotta Plastic Whale. Nel 2018 il progetto ha già visto la partecipazione di oltre 20mila persone.
Infine, ecoturismo che non significa necessariamente rinunciare ad ogni comfort e lusso, ma semplicemente prediligere mete diverse dal solito. Justice Travel è per l’appunto una compagnia turistica fondata da un gruppo di ex operatori umanitari che punta ad introdurre il turismo etico nei punti di crisi globali travagliati in Paesi come la Colombia, il Guatemala e il Messico. I tour vengono organizzati da gente del posto che introduce i turisti nei quartieri, educandoli sul piano sociale e politico. Lo scopo è che i viaggiatori diventino sostenitori di questi luoghi, sperando di trasformare un’immagine pubblica da negativa in positiva.
Non in ultimo poi, un occhio di favore viene lanciato anche alle comunità LGBT. Destination Pride è infatti una piattaforma che nasce con l’idea di classificare le destinazioni di viaggio in base alle loro leggi e attitudini LQBTQ, fornendo informazioni aggiornate sui luoghi più sicuri in cui viaggiare per la comunità LGBT; circa il 60% della gen z, sembra interessata a mete più sicure sotto questo punto di vista rispetto alle altre.
Carlotta Maschio
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