Impariamo ad annoiarci come Fellini
Tempo fa lessi un’intervista, non ricordo di chi, in cui si parlava di Federico Fellini.
Tra i tanti magnifici aneddoti raccontati, uno mi ha incuriosito particolarmente: dicevano che quando organizzava un appuntamento con qualcuno, era solito arrivare sul luogo deciso sempre in anticipo; perché così, nel tempo rimanente, poteva restare lì con gli occhi al cielo e sognare, fantasticare liberamente con la testa.
È vero, se oggi vedessi una persona seduta su una panchina con la testa “visibilmente” tra le nuvole, rimarrei perplesso; eppure, mi piace pensare che forse in uno di questi momenti lui abbia avuto quelle intuizioni che hanno portato alla realizzazione dei suoi splendidi film. Poetico, no?
Perché mi è tornato in mente questo aneddoto? Pensavo al fatto che oggi non abbiamo più la possibilità di vivere simili momenti, attimi in cui stacchiamo dal resto del mondo e restiamo soli con noi stessi… e stop. Questo specialmente perché ormai l’uso spropositato degli smartphone ci impedisce persino di annoiarci, siamo continuamente bombardati da mille stimoli.
Ecco, io penso che la noia sia fin troppo sottovalutata, che sia giudicata solo in maniera negativa; invece sono convinto che possiamo trovare anche dei benefici nell’annoiarci. Proviamoci una volta: allontaniamoci il più possibile dal telefono, sediamoci da qualche parte, da soli…e poi lasciamoci andare.
Intendiamoci, non penso potremo avere atti di creatività estremi in stile felliniano, però son convinto troveremmo grande giovamento.
Disegno e descrizione di Francesco Siliberto