Anna Bolena e Enrico VIII: una relazione da perderci la testa
Immagina di essere convocata in Inghilterra perché scelta come sposa per tuo cugino dall’Irlanda, per poi ritrovarti ad essere corteggiata dal re D’Inghilterra in persona ed infine rinchiusa nella Torre di Londra, prima di essere giustiziata da un boia.
Ma non si potrebbe certo così riassumere la sorprendente e sfortunata storia di Anna Bolena, una delle figure più influenti nella storia del ‘500, causa, o forse pretesto, dello scisma della Chiesa Anglicana.
Enrico VIII fu il secondo della dinastia dei Tudor, dopo la morte di suo padre Enrico VII, ad essere incoronato sovrano d’Inghilterra, a soli diciotto anni. Sin da giovane era noto per il suo fascino ed il suo carisma, al punto che Thomas More ne elogiò l’aspetto in uno dei suoi scritti. La sua solida erudizione umanistica contribuì molto a far sì che avesse gran charme tra la gente del suo tempo ed il suo carattere affabile ed il suo animo cavalleresco lo rendevano desiderabile quasi più per il suo aspetto che per il suo potere. Purtroppo, con l’avanzare dell’età, l’animo bonario che lo caratterizzava andò sempre più a sfumare, lasciando spazio alla tirannia e alla superbia; anche la condizione fisica del re andò deteriorandosi, guadagnando peso in maniera spropositata.
La questione che più tormentava il monarca, come sicuramente saprete, era quella dell’erede. Enrico provò disperatamente ad avere un erede maschio, ma, sfortunatamente, il primo matrimonio con Caterina D’Aragona non produsse i risultati sperati. Caterina, durante la loro relazione coniugale, partorì due figli maschi; uno nacque già morto, un altro morì dopo pochi mesi. Nacque anche una terza figlia, Maria, ma che non soddisfò il desiderio del padre Enrico… nulla da fare, il maschio in casa Tudor sembrava non volesse proprio arrivare. Enrico capì ben presto che sua moglie, raggiunta una certa età, non avrebbe potuto più avere figli; il sovrano, allora, colse la palla al balzo per chiedere il divorzio e coronare il suo sogno d’amore con Anna. Ma aspettate un attimo… chi è Anna?
Parlo di Anna Bolena, la dama di compagnia di Caterina! La sua love story con il regnante si protraeva da già sette anni, durante i quali Anna non si concesse mai completamente al re, che più volte aveva tentato di farla cadere nel suo giaciglio d’amore. Anna fu presentata al re dal cardinale Thomas Wolsey quando aveva appena venticinque anni, il sovrano ne aveva dieci in più. Stanco della sfiorita Caterina, Enrico propose ad Anna di diventare sua amante ufficiale, ma la giovane, conscia del suo ammaliante fascino, non si regalò così facilmente ad Enrico. Anna sapeva che, con la forza della sua malia, poteva ambire a diventare moglie del re, non una semplice amante, come tante altre. Enrico vide in Anna la possibilità di ricevere il tanto desiderato erede maschio, ma sorge un altro grande problema: sbarazzarsi di Caterina.
Enrico si appella così direttamente al papa, Clemente VII a quel tempo, al quale chiede di annullare la bolla che lega lui e Caterina in matrimonio perché, a detta sua, quest’ultima fu concessa con l’inganno. Dopo un lungo periodo di incertezza, Clemente VII stava quasi per annullare il loro matrimonio, finché nella vicenda non si immischiò Carlo V, figlio della sorella di Caterina e Imperatore del Sacro Romano Impero che, per difendere gli interessi della corona spagnola, fermò il papa nelle sue decisioni.
L’impaziente Enrico, stanco dei ritardi, restrizioni e imposizioni, decise autonomamente che il suo matrimonio con Caterina d’Aragona non fosse più valido ed il 25 Gennaio del 1533 sposò Anna Bolena, davanti a pochi testimoni in una segretissima cerimonia, diventando così bigamo; Caterina fu allontanata dalla corte. Non tardò certo ad arrivare la scomunica del Papa, ma Enrico, saldo sulla sua decisione, incoronò Anna “Regina del Trono di Inghilterra” e, come se non bastasse, si svincola dall’autorità papale, mettendo il monarca (se stesso) a capo della sua nuova organizzazione religiosa, la Chiesa Anglicana.
A questo punto tutti i problemi sembravano risolti, Anna era di nuovo incinta, questa volta il successore sembrava davvero alle porte. Ma, il fato sembrava essere davvero avverso ad Enrico; a tre mesi dalla gestazione, infatti, Anna abortì spontaneamente. La delusione di Enrico era alle stelle e presto si invaghì della giovane Jane Seymour. Enrico fu messo sotto pressione dalla Chiesa di Roma, che ribadì la non validità del suo secondo matrimonio. Enrico non ne poteva più. Il suo consigliere, Cromwell, mise su una commissione che accusava sei persone, tra cui Anna Bolena e suo fratello, di adulterio. Tutti gli accusati vennero arrestati e rinchiusi nella Tower of London. I cinque uomini vennero torturati e giustiziati e, non troppo tempo dopo, anche per Anna arrivò l’ora del patibolo.
Fu convocato il boia di Calais, uno dei più abili nell’uso della spada per la decapitazione. Anna era al punto di non ritorno. Nelle sue ultime parole non si trapela rancore nei confronti di Enrico, non ha nulla da obbiettare. Occhi bendati, in ginocchio davanti a una piccola folla, silenzio tombale. Il boia solleva le braccia impugnando l’arma, in un secondo la testa della povera Anna cade miserabilmente sul suolo della grigia Londra.
Anna morì a 36 anni, per mano di uno dei più famosi squilibrati d’Inghilterra. Il giorno dopo, Enrico ufficializzò il fidanzamento con Jane Seymour dalla quale riceverà finalmente il tanto sofferto erede maschio. Fa riflettere molto che, dopo Jane, madre del figlio maschio così bramato, Enrico si sposò altre tre volte, per un totale di sei mogli. Il sovrano era uno che perdeva facilmente la testa per le belle donne, anche se spesso erano solo loro a perderla concretamente.
Giovanni Perna