122 anni e non sentirli, buon compleanno Totò!
Il 15 febbraio del 1898 nasceva a Napoli Antonio De Curtis, in arte Totò. Artista immortale che ha lasciato un ricordo indelebile, non solo nella sua Napoli.
Soprannominato il principe della risata, Totò è stato il simbolo dello spettacolo comico in un’Italia post bellica che stentava a riprendersi, capace di vivere in eterno attraverso le risate di intere generazioni. Cinquant’anni di carriera, spaziando dal teatro al cinema, per uno degli artisti più importanti nella commedia dell’arte.
“Con Totò forse abbiamo sbagliato tutto. Lui era un genio, non solo un grandissimo attore. E noi lo abbiamo ridotto, contenuto, obbligato a trasformarsi in un uomo comune tarpandogli le ali”.
Mario Monicelli
Nato da una relazione clandestina e cresciuto in condizioni non particolarmente agiate, Antonio da piccolo era solitario e malinconico. Si dimostra subito naturalmente portato per il teatro, passando gran parte del suo tempo ad osservare di nascosto le persone, imitandone i movimenti e aiutandolo nella caratterizzazione di molti dei personaggi che interpreterà nella sua carriera.
È stato inviso alla critica cinematografica del tempo, riuscendo comunque ad imporsi nel panorama artistico mondiale al pari di figure come Chaplin e Buster Keaton.
“La tua voce è nel mio cuore, nel cuore di questa Napoli che è venuta a salutarti, a dirti grazie perché l’hai onorata. Perché non l’hai dimenticata mai, perché sei riuscito dal palcoscenico della tua vita a scrollarle di dosso quella cappa di malinconia che l’avvolge. Tu, amico, hai fatto sorridere la tua città, sei stato grande, le hai dato la gioia, la felicità, l’allegria di un’ora, di un giorno, tutte cose di cui Napoli ha tanto bisogno”.
Nino Taranto
In ogni sua interpretazione è riuscito a descrivere ogni sfaccettatura della sua Napoli, diventandone la maschera simbolo. Sarà per questo che i suoi film e le sue interpretazioni non hanno tempo. Tanti auguri, Principe!
Disegno di Simone Passaro
Vedi anche: Esposizione di Francesco Paolantoni: il dado, o meglio, il cubetto è tratto.