Cinque misteri che non conosci sulle opere d’arte
I quadri hanno un loro fascino e la loro fama attraversa i tempi. Ma assieme alla storia portano con sé i propri misteri. Ecco cinque misteri e curiosità su opere d’arte che forse non conosci.
Autoritratto con l’orecchio bendato
Celebre autoritratto di Vincent Van Gogh, rappresenta l’esisto del coraggioso e folle gesto del pittore. Al temine di una burrascosa convivenza con il pittore Gauguin, il 23 dicembre del 1888 Van Gogh si amputò con un rasoio l’orecchio sinistro, che poi diede in dono a una prostituta cui si era affezionato.
L’autoritratto con orecchio bendato ritrae l’artista a tre quarti stagliato davanti a una parete gialla con l’orecchio destro bendato. In tutte le varianti (nelle tele in cui l’artista fuma la pipa e in quelle in cui è solo) l’orecchio bendato è sempre il destro. Ma come è possibile ciò se Vincent si era amputato l’orecchio sinistro? La risposta è molto semplice: per poter realizzare il proprio autoritratto, l’artista utilizzava uno specchio, ottenendo così un riflesso speculare della realtà.
Lo sguardo bidimensionale di Rembrandt
Cosa rende così affascinanti le tele di Rembrandt? La risposta di è stata data da Margaret Livingstone e David Conway che hanno studiato i suoi dipinti. I due ricercatori sostengono che il pittore soffrisse di stereoblindness, una patologia che gli faceva percepire il mondo in modo un po’ diverso. Egli non riusciva ad utilizzare la stereopsis, o visione stereo, non percependo quindi la profondità stereoscopica ottenuta combinando e confrontando le immagini pervenute ai due occhi. Per quanto possa sembrare strano, Rembrandt ci insegna quanto l’estro artistico possa superare qualunque difficoltà: egli è riuscito a creare dei capolavori pur percependo il mondo solo in 2d piuttosto che in 3d.
Il quadro sotto il quadro
Osservando attentamente Il vecchio chitarrista cieco di Picasso, è possibile intravedere dietro la testa dell’uomo al centro del quadro, il chitarrista appunto, un volto, una sagoma femminile, che sembrerebbe quasi essere un fantasma. Questo dettaglio non è sfuggito ai ricercatori dell’Art Institut di Chicago che, dopo un’analisi a raggi x e infrarossi, hanno scoperto che sotto il dipinto c’era più di una figura nascosta. Pare infatti che Picasso, non avendo molti soldi per acquistare tele nuove, riutilizzasse delle tele precedenti, pratica tra l’altro molto diffusa tra gli artisti squattrinati.
Che Mozart fosse un membro della massoneria?
Più di un dettaglio sembra provare che Mozart fosse un massone. Anche in Mozart bambino, un ritratto realizzato da Pietro Antonio Lorenzoni, è possibile scorgere un simbolo massonico. La mano nascosta nel panciotto sarebbe infatti indicativa affinché gli altri massoni potessero riconoscerlo come membro, simbolo della mano che “nascosta” opera nel mondo.
L’anatomia umana nella Cappella Sistina
Che la Creazione di Adamo di Michelangelo contenga delle allusioni all’anatomia? Lo sostengono alcuni esperti di neuroanatomia americani. Ritengono infatti che osservando interamente la figura di Dio si possa scorgere un cervello, corredato dalle sue componenti più sofisticate: cervelletto, nervo ottico e ipofisi. Il grande nastro verde in basso coinciderebbe invece con l’arteria vertebrale. Strano ma vero!
Francesca Caianiello