Medioevo: la luce di mille anni oscuri
Mille anni di storia sono troppi per poterli definire tutti bui. Qualcosa su cui far luce è successo.
Medioevo secolo buio.
Questa è una delle affermazioni più diffuse nel pensiero comune. Perché?
Perché l’uomo ha messo al centro dell’esistenza Dio e non se stesso. Gli illuministi hanno visto il diffondersi del cristianesimo e il grande incremento, favorito anche dal riconoscimento da parte del Sacro Romano Impero, come un momento in cui l’uomo ha perso il lume della ragione avvicinandosi alla religione e alla superstizione. È stata usata la metafora del secolo buio per rievocare la crisi, la fame, le carestie le barbarie del potere, ma soprattutto la cultura è ancora elitaria .
Da qui nasce lo stereotipo medievale e del parlare comune: siamo nel medioevo? Pensi come un medievale! Sfatiamo il mito del buzzurro ignorante. Per poterlo fare poniamoci con atteggiamento critico ed empatico verso la storia. Chi è l’uomo medievale?
È un uomo in crisi che ha perso le certezze, ma che ha bisogno di credere in qualcosa che può salvarlo. L’unica (in)certezza è rappresentata dal Cristianesimo, aggrapparsi a Dio diviene l’unico modo per poter pensare che ci sia qualcosa di più grande anche se inspiegabile che possa proteggere le popolazioni afflitte da tanta miseria. Si pensi all’etimologia della parola crisi che deriva verbo greco krino, ossia separare, giudicare, valutare.
Nell’uso comune ha assunto un’accezione negativa in quanto vuole significare un peggioramento di una situazione. Se invece riflettiamo sull’etimologia della parola crisi, possiamo coglierne anche una sfumatura positiva, in quanto un momento di crisi cioè di riflessione può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento, per una rinascita, per un rifiorire prossimo. L’ uomo da sempre si pone delle domande e in un momento di ricerca trova le risposte all’interno della Bibbia, considerata fonti di verità assolute.
In realtà si tratta di uno splendido e affascinante momento di preparazione a un profondo cambiamento volto al progresso della storia umana e alla civilizzazione dell’uomo. Non a caso questo secolo si chiuderà con una delle più grandi scoperte che ha cambiato e stravolto la storia dell’uomo: la scoperta dell’America avvenuta nel 1492.
Il vero Medioevo non fu solo un’epoca di feudatari e cavalieri, di prepotenze dei signorotti locali, di schiavitù, di superstizione, crociate, limiti culturali che hanno contribuito alla definizione di secolo buio.
È stata anche l’epoca in cui nascono le lingue, le nazioni, le banche ed i comuni. Per svilupparsi appieno, una civiltà necessita di alcune condizioni di base: una buona situazione climatica, che permetta la crescita della produzione agricola e della popolazione, stabilità politica ed assenza di gravi conflitti. Sono tutti fattori che incentivano i commerci e lo sviluppo delle popolazioni. Dieci secoli in cui si alternano fasi di decadenza a fasi del massimo sviluppo, uno di questi cade tra la metà dell’XI secolo e la fine del XIII, proprio in pieno Medioevo. Uno dei periodi in cui ha vissuto meglio l’ Europa. L’Agricoltura conobbe anni di massimo progresso grazie alle nuove tecniche di produzione e intensificazione di traffici commerciali, si prosperavano grandi miglioramenti anche nel benessere quotidiano dell’uomo e le guerre in corso, le Crociate, si combattevano lontano da casa con effetti economici positivi. Un’epoca di splendori, di grandi bellezze e di crisi. Di crisi necessarie per poter aprire la strade a nuove opportunità e momenti di bagliore.
È proprio dalla frammentazione dell’Europa che nascono le lingue romanze grazie alle quali fu possibile avvicinare il popolo ignaro di latino alla lettura e comprensione di testi di diversa natura. Il forte divario tra dotti e popolo fu attenuato da una lingua più comprensibile. Nascono le più grandi opere letterarie tuttora riconosciute come dei grandi classici, letti e apprezzati in tutto il mondo, nate dalle penne dei più brillanti autori della storia italiana.Sono i secoli d Dante, Bocaccio e Petrarca (clicca qui per approfondimento) e spostandoci leggermente più a nord non possiamo non menzionare l’amor cortese dei trovatori e trobaitz le prime scrittrici donne. Sono i secoli in cui nasce Isotta, donna forte, indipendente, implicitamente e anacronisticamente grande simbolo del femminismo.
È ancora un secolo buio?
Ecco di che cosa parliamo quando parliamo di Medioevo. Di molteplici luoghi e stagioni, di epoche economiche e culturali profondamente diverse. In bilico tra il fascino e l’orrore, sbalorditi dalla crudeltà e arretratezza di certi popoli, stupiti dalla raffinatezza di altri. Ammaliati dal mistero, dal forte senso di comunità, di aggregazione in virtù di questo senso di un unione nascono nel contempo le universitas (corporazioni di docenti e studenti), che noi oggi chiamiamo università.
Parlare ancora oggi di un’epoca oscura è indice di notevole ignoranza, ma soprattutto superficialità. La magia del medioevo, l’oscurità illuminata da tanta bellezza deve portare ad una riconsiderazione del periodo storico e fermare il dilagare di pregiudizi che rimandano al medioevo come traccia di arretratezza e ignoranza, al contrario rivalutarlo come il terreno sopra al quale sono state poste le nostre radici. Consapevoli di queste radici, noi oggi siamo quello che è stato.
Francesca Gagliarde