Cinema e Streaming

Il ritorno della musica 8D: illusione o rivoluzione?

Tranquilli, non siete soli.

Se anche voi come tutti, in questo periodo di quarantena,  siete stati letteralmente aggrediti dalla moltitudine di catene su WhatsApp, post su Facebook e meme su Instagram che vi hanno presentano la nuova frontiera dell’ascolto in cuffia, la nuova fantasmagorica idea che cambierà per sempre lo streaming musicale…

rilassatevi, non state vivendo un periodo di grande rivoluzione nella tecnologia della musica, sicuramente starete vivendo un inedito momento storico di quarantena forzata ma no, la musica 8d non fa parte di quella rivoluzione.

Era una delle tante – tutte uguali – sere di quarantena a casa mia passate tra un bicchiere di vino e una fetta di torta, nata dall’ennesima razzia di farina al supermercato qui di fronte, quando mi è arrivato il messaggio galeotto:

ECCO IL NUOVO MODO DI ASCOLTARE LA MUSICA, UN’ESPERIENZA UNICA CHE TI PERMETTERÀ DI VIVERE I TUOI BRANI PREFERITI IN UN MODO INEDITO: È COME SE IL SUONO ARRIVASSE DAL CERVELLO. PROVALO È INCREDIBILE!!!!

Sarà stato il vino, saranno stati gli zuccheri complessi che si scioglievano in corpo ma, tutto elettrizzato, ho deciso di sentire il brano proposto.
Nonostante l’entusiasmo iniziale ho subito notato che la RIVOLUZIONARIA TECNOLOGIA dell’8D non era altro che un ritorno in auge di semplici ma efficaci tecniche di registrazione del suono come il famoso fenomeno dei “binaural beats” – registrazioni che vi consiglio per studiare- ma che non costituiscono veramente una grande rivoluzione tecnologica.

La concezione circolare del suono che si propaga nella cassa cranica come se fosse distribuito tutto intorno la vostra stanza è solo un’illusione, anche piuttosto banale, basta semplicemente registrare il suono smanettando con la funzione “pan” sul mixer; questa funzionalità ti permette di distribuire il suono, a turno, da un orecchio all’altro in modo circolare, dando l’idea di un grande dolby surround che vi gira intorno.
Quest’idea, seppur sia esplosa in questi giorni grazie all’incremento dell’affluenza di utenti online che si passano idee, catene, meme e cose varie per passare in modo più sereno questa quarantena, è molto vecchia, così vecchia che molti ci sono anche cresciuti insieme.

Se, ahimè, ho distrutto i vostri sogni e raffreddato in modo bastardo il vostro entusiasmo, mi sento in dovere di trovare un lato positivo in tutta questa storia.
Come ogni cosa che improvvisamente emerge dalla nicchia per tuffarsi nel mainstream, questo fenomeno ha portato all’arricchimento della gamma di brani da poter ascoltare in questo modo; tutti quelli che hanno anche un minimo di dimestichezza nel mondo del missaggio si sono sbizzarriti a rimasterizzare i pezzi più assurdi per accontentare noi, la plebe, che volevamo vivere l’esperienza mistica del sentire MARIA NAZIONALE IN 8D.




Fonti:

https://www.vice.com/it/article/wjk3vb/musica-8d

 

Antonio Alaia

Antonio Alaia, o semplicemente ALAIA, nasce contro la sua volontà intorno al 1998. Da allora si trascina tra licei, università e uffici in attesa della fine; nel frattempo scrive di cinema, sociale, politica e tutto ciò che ritiene sia interessante e che possa avere anche il minimo impatto sulla società che lo circonda.

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