Caro Christian, da te non mi faccio legare
Non voglio farmi portavoce dei più alti e solidi valori femminili e femministi perché sono ben lontana dall’incarnazione di una paladina delle donne, siamo onesti.
Ma, nel mio essere una ragazza e nel mio essere bombardata
quasi quotidianamente da battute di cattivo gusto e tentativi di
approccio squallidi, credo di avere voce in capitolo
nell’esprimere il mio disappunto verso una corrente culturale
prima, letteraria dopo e cinematografica infine che pone la
donna come agnello da cacciare da parte di un leone che non sa
neanche infilarsi la maglietta nel verso corretto.
Non sono una che odia tutti gli uomini, sia chiaro, solo quelli che nel mettere in mostra la loro pomposa (e dubbia) virilità, trattano le donne come mero passatempo e divertimento.
Non fraintendetemi, per quanto il mio lato romantico creda ancora nell’amore quello vero, la mia parte più razionale e con i piedi per terra sa bene che i tempi sono mutati e che le relazioni usa e getta sono tra le più gettonate, aiutate anche dall’era social.
Ma, lungi da me lo scagliare la prima pietra visto che sono peccatrice quanto voi, credo che ci siano modi e modi per relazionare con una persona e cercare di conquistarla. Il fatto che in un articolo precedente io abbia trattato il tema della libertà sessuale non vi dà alcun diritto di considerarmi una preda facile da abbordare che ci sta solo perché ha detto che non c’è nulla di male nel fare sesso con chi si vuole.
Questo non vorrà dire che lo farò con voi.
Messo in chiaro ciò, vorrei riportare alla luce un dubbio amletico che mi affligge da anni e a cui ancora non ho trovato risposta.
Insomma: giovani ragazze e donne emancipate, indipendenti, forti e autonome come avete potuto che nella vostra mente possa essere passato, anche solo per un istante, il pensiero di “vorrei un uomo come Christian Grey”?
Parliamo del protagonista maschile della fortunata saga della signora E.L. James 50 sfumature che io rinominerei “50 sfumature di Pinot” perché deve essersene scolate parecchie bottiglie per tirar giù quella roba.
Ora, sorvolerò sulla questione letteraria nonostante la filologa che è in me preghi per inveire contro quegli sprechi di carta noti come romanzi, per soffermarmi sul perché il desiderare un uomo come Christian Grey sia uno schiaffo in faccia al genere femminile.
Parliamoci chiaro: io, se dovessi incappare in un uomo così, o gli riderei in faccia o gli tirerei una testata. Non escludo l’ipotesi di poter fare entrambi.
Insomma, amiche, davvero vogliamo un uomo che ci tratti così? È vero, è molto bassa la possibilità di beccare uno che ci faccia firmare un contratto prima di rivoltarci come un calzino, ma quante volte siamo incappate in uomini che ci hanno usate per soddisfare solo
il loro piacere? Almeno una volta è successo a tutte, siamo oneste.
Ma non sarebbe giusto appigliarci ad una cosa simile perché la controparte non può dichiararsi completamente innocente, eppure io gli uomini quando ti additano a “tronco di legno” (per non dire altro) o superba o sfigata perché non gliela dai, ecco, lì mi incazzo.
Perché l’unica cosa che ti do è un pugno sul naso.
Detto questo, ora mi rivolgo a voi, cari lettori.
Io non dico che dovete smetterla di guardarci perché mi rendo conto che sarebbe un supplizio di Tantalo, ma quanto meno smettetela di lanciare fischi, commenti imbarazzanti in direct e cuori a caso su Facebook. Perché, credetemi, non andrete da nessuna parte.
Nonostante mi renda conto della vena polemica che percorre l’intero articolo, la mia non è altro che una richiesta a considerarci da qualcosa che non sia il modo diverso per passare una serata.
Perché per quello ci sono i pub, il cinema e il teatro.
Le persone trattatele come tale, ne gioveremo tutti.
Maria Rosaria Corsino
Vedi anche: Una vita nel mezzo: confessioni di una donna del nuovo millennio