S.I.C.: contro i demoni della contraccezione
La S.I.C. Società Italiana della contraccezione – che prende con molto impegno la contraccezione e la sua informazione – sta cercando di abbattere quei demoni che tuttora privano di libertà la sfera sessuale.
Sbirciando su Facebook mi sono ritrovata sulla pagina della S.I.C. – Società Italiana della contraccezione – che mi ha incuriosita molto.
Parlare di contraccezione in Italia sembra un’utopia, soprattutto sui social, perciò ho deciso di cercare maggiori informazioni e di condividerle con voi.
Finché non ho avuto modo di chiacchierare con la Dottoressa Manuela Farris, iscritta alla S.I.C., che mi ha raccontato dell’Associazione: libera interdisciplinare, apolitica, senza fini di lucro.
Tutto è nato il 16 luglio 2004 da medici e ricercatori che sentivano la necessità di diffondere la contraccezione, favorendo lo sviluppo della ricerca, promuovendo anche l’educazione sessuale.
La Dottoressa mette luce soprattutto sulla difficoltà che si riscontra in Italia nel discutere di contraccezione, c’è ancora molto scetticismo e poca conoscenza, troppe ipotesi e moltissime fake-news.
Il dialogo con le persone non sempre ha un riscontro positivo e, perciò accresce la volontà di portare la contraccezione in rete, proprio per raggiungere un pubblico più ampio, soprattutto i giovani.
La vergogna, lo scetticismo, i falsi miti: tutto questo può inibire; ma dietro lo schermo del cellulare, si sa, tutto è più facile e ritrovarsi in una pagine dove medici e ricercatori sono pronti a risolvere i tuoi dubbi, non può che non essere un aiuto per liberarci dai demoni che si nascondono nell’armadio.
Non è sempre semplice affrontare la tematica con i genitori, i medici, i professori ma anche con i propri amici; mentre ritrovare i dubbi alle domande che sorgono spontanee accessibili sul proprio smartphone, protetti nella stanza può sicuramente essere un primo passetto per sconfiggere tutti i falsi miti sulla contraccezione.
L’Italia non riesce ad aprirsi al mondo della contraccezione, vuoi per i preconcetti sulla pillola, per la mancata conoscenza di altri metodi contraccettivi o la mancata educazione sessuale nelle scuole; una cosa è certa: si continua a vivere il tabù della contraccezione.
Eppure la dottoressa mi faceva riflettere, anche se c’è una legge europea che prevede delle ore di educazione sessuale nelle scuole, queste lezioni non sono mai state attivate in Italia. Eppure si potrebbe pensare di organizzare dei corsi online, soprattutto che ora siamo tutti smartworking. Perché però non avviene tutto questo?
Ragioni politiche-culturali non permettono questa apertura ma noi giovani soprattutto dobbiamo aprirci a nuove frontiere, non possiamo permetterci nel 2021 di non essere liberi di vivere la nostra vita sessuale con ansie, paranoie e inconsapevolezze.
La conoscenza è il primo passo per la libertà.
“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”
Divina Commedia, Canto 23, Inferno
Perciò vi invito a scoprire la S.I.C che non è solo online, anzi, è presente anche sul territorio con corsi e convegni, iniziative dal vivo, congressi per specializzandi e anche una scuola che, una volta al mese in città diverse, permette ai giovani di scoprire il mondo della contraccezione.
Federica Auricchio