Da qualche parte in Italia: un viaggio tra luoghi incantati
Sarà l’estate che ricopre di caldo e sudore la pelle, le lunghe ore pomeridiane trascorse tra una riga e l’altra di un romanzo, la salsedine che increspa ed incipria i capelli a riportarmi in uno dei posti più belli mai visti in un film.
In perfetto connubio con l’estate, Chiamami col tuo nome, desta sempre grande fascino e commozione in particolare per i luoghi che ne incorniciano la trama.
Film di Luca Guadagnino, ha ricevuto ben tre candidature al Golden Globe 2018 e altre quattro ai premi Oscar dello stesso anno come miglior film, miglior attore, miglior sceneggiatura non originale e miglior canzone.
Una più che valida trasposizione cinematografica del romanzo di Andrè Aciman. Ma prima di addentrarci negli incantevoli luoghi che sfilano alle spalle dei protagonisti, è giusto precisare la differenza di ambientazione che vi è tra film e romanzo.
Questo infatti ha luogo a Bordighera, una località della riviera ligure. Il film invece si svolge prevalentemente a Crema, in Lombardia. La campagna cremasca con i suoi lussureggianti campi dorati, la quiete dei borghi e l’iconica villa Albergoni, fanno da sfondo e partecipano all’evolversi di un amore irruente e tormentato che incalza tra Elio e Oliver.
Sono luoghi senza tempo che ben si adattano a quell’estate degli anni ’80 quando in radio passava J’adore Venise di Loredana Bertè.
Tutti i luoghi sono tipicamente italiani: partendo dall’arredamento di un piccolo bar di paese, fino alle vecchiette sedute sull’uscio di casa a civettare. Non si tratta del solito stereotipo italiano marcato e caricaturale che troviamo in molti film, ma il richiamo nostalgico di un’Italia lontana destinata a scomparire.
L’estate vissuta tra corse in bicicletta, lunghe letture al fresco dell’ombra e serate dance in plein air. Ma passiamo agli incantevoli luoghi che sfilano tra una scena e l’altra del film.
Immersa nel verde e contornata da file di alberi, specie albicocchi, la suggestiva Villa Albergoni, a Moscazzano, villa nobiliare cinquecentesca, è il primo luogo a comparire nel film. Gli interni sono stati arredati appositamente in pieno stile anni ’80 una settimana prima dell’inizio delle registrazioni. Infatti chiunque vi entrasse ora non troverà la stessa atmosfera di quegli anni. Nonostante ciò la villa conserva il proprio fascino anche nel suo aspetto originario.
A pochi passi da Moscazzano troviamo Crema e la sua piazza Duomo che i protagonisti spesso raggiungono in bici. La piazza è ben evidente nella scena in cui Elio e Oliver sono seduti al tavolino di un bar mentre alle loro spalle si intravede l’Arco del Torrazzo.
Le lunghe escursioni in bici a cui si dedicano i nostri protagonisti, mostrano disseminate e ampie campagne specie quelle nei dintorni di Pandino, un piccolo comune nei pressi di Cremona. Pandino è caratteristico per le sue immense distese erbose, per i boschi e i ruscelli. Infatti è proprio qui che molte delle scene immerse nel verde sono state girate.
Il set poi si sposta a Sirmione, situata sul lago di Garda, celebrata per le sue acque termali e per essere stata importante centro romano ai tempi dell’Impero. Di questo periodo restano le Grotte di Catullo: resti di una delle ville residenziali più importanti dell’Italia settentrionale.
È qui che il professore Perlman, padre di Elio, porta con sé i ragazzi per mostrare loro il ritrovamento di una statua risalente all’età del Bronzo, emersa dalle acque.
Infine la scena si muove verso Bergamo e alle spettacolari Cascate del Serio, dove i nostri protagonisti trascorrono gli ultimi giorni insieme. Le Cascate del Serio, le seconde più alte in Italia, dopo quelle di Stroppia, sono uno spettacolo mozzafiato: si tuffano da ben 1800 metri di altezza. Un luogo dove è possibile entrare in intimo contatto con la natura.
Per concludere Bergamo Alta, ricca di monumenti e testimonianze storiche, con la sua piazza Duomo, dove Elio e Oliver passeggiano per l’ultima volta, sotto un cielo nero.
Enza Galiano
Vedi anche Storia delle terre e dei luoghi leggendari