FakeNapoli: sempre la tua città, ma sempre diversa
Intervista ad Antonio Mazzeo
È impossibile non imbattersi nei suoi fotomontaggi.
Se sei di Napoli e usi i social, allora sono sicura che almeno una volta ti sei ritrovato a condividere un post di FakeNapoli.
Antonio Mazzeo ne è il fondatore e, tra una foto del lungomare con Uma Thurman e opere di impressionisti che si fondono con il paesaggio partenopeo, mi ha raccontato la vera filosofia di questa pagina.
Innanzitutto, per quelli che non lo conoscono, puoi spiegare brevemente in cosa consiste FakeNapoli?
«La pagina consiste in fotomontaggi su Napoli riadattando le scene più o meno cult di film o serie tv, oppure i dettagli delle opere d’arte più conosciute al grande pubblico, il tutto condito con un pizzico di ironia. FakeNapoli sta appunto per Fotomontaggi, Arte, Kitemmuort, E… Napoli.»
Come nasce FakeNapoli? Raccontami la storia di quest’idea.
«Ho iniziato a pubblicare sul mio profilo fotomontaggi che avevano me come soggetto, per poi passare a rappresentare luoghi di Napoli che ho frequentato di più. Non a caso Mezzocannone (la via in cui ho vissuto per due anni) è la prima ambientazione che ho utilizzato, unita a Trainspotting, che per certi aspetti (per fortuna pochi!) riflette la mia vita da fuori sede qui.
Con il tempo ho avuto sempre più richieste e ho deciso di “fare” FakeNapoli includendo anche degli amici.»
Alla base di un progetto c’è sempre un intento, un messaggio da trasmettere. Qual è il tuo?
«Inizialmente l’intento era duplice: da un lato raccontare in maniera immediata, servendomi appunto di figure emblematiche, quello che accade in alcuni luoghi della città frequentati soprattutto da studenti, dall’altro coniugare la bellezza dei luoghi di Napoli con quella di immagini altrettanto suggestive, come per dire “Napoli è talmente bella che ci puoi ambientare tutte le opere d’arte e i film che vuoi.”
Il tempo passava, e abbiamo deciso di insistere più sul lato ironico o comico di alcuni accostamenti. Ma non nascondo che FakeNapoli può diventare anche altro rispetto a ciò che stiamo facendo. Ne riparliamo a settembre.»
Sicuramente hai avuto dimostrazioni dell’efficacia del tuo lavoro. FakeNapoli viene continuamente apprezzato dai ragazzi e condiviso. Perché secondo te?
«Io penso che lo spieghi molto bene il commento di un utente: “Il mio film preferito nel mio luogo preferito.”
Credo che questo incontro surreale tra la città e contenuti molto distanti provochi in chi vive a Napoli sia una forma di immedesimazione più forte con i personaggi di film, con i soggetti dei quadri più amati, che un sorriso compiaciuto, dato appunto da questo paradossale ma piacevole accostamento.»
Pensi che tutto questo possa essere un passo avanti per la rivalutazione e la valorizzazione del nostro territorio?
«Non credo che Napoli abbia bisogno della nostra pubblicità, al massimo possiamo dire che FakeNapoli è una piccola espressione delle innumerevoli che questa città riesce ad offrire.
Come ho già detto prima, se parliamo di bellezza, allora Napoli può accogliere in sé tutta la magia dei film e la purezza delle opere d’arte.»
L’intervista è finita, ma i fotomontaggi no.
Quindi lasciatevi pervadere dall’immensità della vostra città, sempre diversa, ma sempre la stessa.
L’accostamento di elementi solitamente così diversi tra loro, in fondo, non ci è nuovo, la stessa Napoli è un enorme ossimoro che piace tanto proprio per questo.
E una cosa l’abbiamo capita, FakeNapoli è semplicemente tutto ciò che volete che sia.
Angela Guardascione
Leggi anche Ma che meraviglia è Napoli in monopattino! – #Tvadipartire con me e Telepass?