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Ingegneria idrica made in Roma
Nel 125 d.C, l’imperatore Adriano governava sull’eredità lasciata dal suo successore Traiano; infatti nel 117 d.C l’impero romano raggiunse la sua massima espansione: dalla Gran Bretagna fino Antiochia e il nord Africa ed è proprio di quest ultimo di cui voglio parlare.
I romani sono sempre stati pratici e pragmatici, abili costruttori e ingegneri ed una delle loro opere più importanti nacque durante un periodo di siccità a Cartagine.
L’imperatore Adriano ordinò di costruire un acquedotto lungo ben 132 km con la portata di 20 milioni di litri d’acqua giornalieri, tali da soddisfare abbondantentemente gli abitanti cartaginesi.
L’autore Sesto Giulio Frontino nel De Acquis, I, 16 così elogia tale mastodontica opera : «Tot aquarum tam multis necessariis molibus pyramidas videlicet otiosas compares aut cetera inertia sed fama celebrata opera Graecorum. – Una tale quantità di strutture, che trasportano così tanta acqua, comparala, se vuoi, con le oziose Piramidi o con le altre inutili, se pur rinomate, opere dei Greci.»
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