Tre colori – Rosso
“E questo vale per tutti coloro che ho giudicato: nella stessa vita, in quelle circostanze, avrei rubato, avrei ucciso, avrei mentito. Sicuro. Ho condannato perché non ero nella loro pelle, ma nella mia.”
Tre colori – Rosso, Krzysztof Kieślowski.
Rosso conclude il trittico di vignette dedicate alla trilogia cinematografica di Krzysztof Kieślowski affrontando il tema della fratellanza, ideale troppo spesso dimenticato al giorno d’oggi.
È Hellboy a guidarci tra lande desolate, spiegando il perché di tutto questo deserto: l’odio tra gli uomini, esasperato nei momenti di crisi, ha creato il vuoto.
Sono proprio gli avvenimenti che di recente hanno coinvolto l’intera umanità a far riflettere: Manzoni, nel capitolo 32 de I promessi sposi, descrive la follia, la psicosi e le teorie assurde sulle origini della peste.
“Ed ecco che, il giorno seguente, mentre appunto regnava quella presontuosa fiducia, anzi in molti una fanatica sicurezza che la processione dovesse aver troncata la peste, le morti crebbero, in ogni classe, in ogni parte della città, a un tal eccesso, con un salto così subitaneo, che non ci fu chi non ne vedesse la causa, o l’occasione, nella processione medesima. Ma, oh forze mirabili e dolorose d’un pregiudizio generale! non già al trovarsi insieme tante persone, e per tanto tempo, non all’infinita moltiplicazione de’ contatti fortuiti, attribuivano i più quell’effetto; l’attribuivano alla facilità che gli untori ci avessero trovata d’eseguire in grande il loro empio disegno. Si disse che, mescolati nella folla, avessero infettati col loro unguento quanti più avevan potuto”
In un’epoca dove un nuovo virus ha sconvolto tutto il mondo, modificando le abitudini di intere popolazioni, è fondamentale rimanere umani. Il passato dovrebbe insegnare.
Simone Passaro
Vedi anche Memories – A Human Trilogy oppure Suffering – A Human Trilogy