Creta: il Barocco che pervade il MANN tra follia e improvvisazione
MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli: riparte in grande stile la IV edizione del Festival Barocco Napoletano, la rassegna di eventi interrottia marzo per la chiusura dei musei.
Organizzate dal presidente dell’Associazione Festival Barocco Napoletano, dott. Massimiliano Cerrito, con la direzione artistica del maestro Giovanni Borrelli, le aperture serali dei giovedì d’ottobre ci vedono ospiti del secondo appuntamento questa settimana, alle ore 20.30 nella suggestiva Sala del Toro Farnese.
Oggi, otto ottobre, assisteremo a Creta, un’imperdibile performance frutto di una ricerca dell’ideale filo conduttore della musica di tutti i secoli, le coreografie pompeiane di Alessandra Sorrentino che si destreggiano sulle note del piano di Gino Giovannelli.
Introdotto da Luca Iavarone – giornalista, autore, musicista, direttore creativo di Fanpage.it – il progetto sperimentale vedrà unirsi musica, teatro e danza attraverso il collante del furore creativo dell’improvvisazione.
Il brillante pianista protagonista della scena nu jazz partenopea Gino Giovannelli si cimenterà nel tema della variazione e dell’improvvisazione barocca in un linguaggio moderno, accompagnato dalle coreografie di Alessandra Sorrentino, ballerina distinta del panorama artistico campano nota per il suo lavoro di riappropriazione dei luoghi attraverso la videodanza.
L’estemporaneità è sempre stata un elemento comune dell’arte dei suoni, sin dalle prime espressioni di polifonia: poteva essere trovata nell’accompagnamento dei canti gregoriani, faceva da fondamento ai preludi, alle toccate, alle fantasie, e rappresentava il puro estro creativo dei virtuosismi musicali di Frescobaldi, Bach, Mozart, Scarlatti e Händel, ma l’elenco dei maestri che si sono misurati con una tale modalità di espressione non si limita certo a questi grandi nomi.
Accantonata per quasi un secolo negli ambienti rigorosi della musica colta, l’improvvisazione si è adattata perfettamente poi ai vibranti guizzi del jazz, costruendo nel tempo un codice espressivo internazionale che ci accompagna tutt’ora e risulta quantomai moderno, pulsante, fervido.
Scopo della ricerca da cui nasce questo spettacolo è indagare i punti di contatto tra questa pratica antica ma al contempo viva più che mai e la prassi esecutiva barocca.
La sregolatezza dell’eccesso barocco portata al cospetto del Toro Farnese, un progetto site specific eloquente a partire dal nome – Creta, argilla da modellare, le potenzialmente infinite forme della materia plasmata, follia di un creatore multiforme e imprevedibile, ma anche luogo minoico, richiamo obbligato alla figura del toro in una lotta sanguinosa. E come in un rito propiziatorio per le battaglie, com’era usanza nell’antichità greca, il rosso la fa da padrone in una danza di guerra. Un richiamo tutt’altro che casuale al toro della Grotta di Lascaux e al Supplizio di Dirce, la più grande scultura antica ad oggi pervenutaci.
Per la partecipazione alla performance art è necessaria l’adesione tramite mail all’indirizzo accademiareale@gmail.com, lo spettacolo è incluso nel biglietto di ingresso al Museo in occasione dell’apertura serale.
Un’occasione imperdibile per passare una serata all’insegna dell’arte in tutte le sue magnifiche, mutevoli ed eccentriche forme.
Per saperne di più su Luca:
Luca Iavarone è un creativo italiano attivo in numerosi campi: autore web, regista, musicista, giornalista, direttore creativo del gruppo editoriale Ciaopeople. Fima composizioni musicali per il teatro napoletano (Mercadante, Teatro Nuovo, Elicantropo, Pan), opere di video-art (Villa Medici) e installazioni sonore (per Antonio Biasiucci a Mariarita Renatti). È cofondatore del collettivo Revenaz Quartet.
Come giornalista, dal 2012 al 2016 è caporedattore dell’area-cultura sul giornale Fanpage.it. Qui esplora il mondo della viralità con contenuti di qualità, affrontando temi sociali con un personale taglio a cavallo tra satira e antropolgia culturale. Dal 2016 è direttore creativo di Fanpage.it e del gruppo editoriale Ciaopeople. Vincitore di 3 Lovie Awards, gli Oscar europei del web, è autore di campagne video come “Slap Her”, nella top annuale dei branded più visti al mondo su YouTube. Nel 2019 è curatore dell’operazione artistica “Figlio Velato” dello scultore Jago, che racconterà in un documentario.
Rebecca Grosso
Vedi anche: Canova e l’Antico al MANN