ExtraPrimo Piano
Non potevo pigliare “calimma”
Tutti, una volta nella vita, hanno visto Natale in casa Cupiello, una commedia di Eduardo De Filippo.
Sicuramente ricorderete la scena iniziale in cui Lucariello si lamenta del freddo e utilizza la parola calimma.
“Io me ne so accorto, stanotte, con la casa fredda, non potevo pigliare calimma. Due maglie di lana, sciarpa, scialle… I pedalini ‘e lana… Te ricuorde, Cunce’, i pedalini e lana che compraste tu ca diciste: “sono di lana pura, aggi’ avuto na cumminazione, Te ricuorde, Cunce’? Cunce’, Te ricuorde? Cunce’…? (la donna non risponde) Cunce’, te ne sei andata?”
Per deduzione capiamo che per calimma si intende calore.
La parola deriva, infatti, dal latino calēre, esser caldo ma, nel napoletano, il vocabolo è importato dello spagnolo calima.
In particolare, esprime quella piacevole sensazione di calduccio che concilia il sonno, capiamo così anche perché Lucariello lamenta così tanto a Concetta quei pedalini di lana!
Vedi anche: ‘O Strummolo, ripercorriamo la storia del gioco napoletano