The Haunting of Bly Manor: il secondo capitolo di The Haunting of Hill house su Netflix
In quello che sembra ormai il lontanissimo ottobre 2018, Netflix lanciò una serie nuova, sconvolgente, che lasciò il pubblico meravigliato e terrorizzato al tempo stesso.
The Haunting of Hill House si piazzò sugli schermi di mezzo globo per diversi mesi.
Da qualche mese, Netflix ha proposto una seconda antologia della serie horror, The Haunting of Bly Manor.
Mentre la prima serie si focalizzava sul dramma familiare e psicologico della tumultuosa e tormentata famiglia Crain, interrogandosi sulla natura dei disturbi emozionali e sulla loro ereditarietà, la seconda decide di investigare una realtà sentimentale più vasta, quella della sessualità, dell’appartenenza e dell’amore.
La famiglia Crain, maledetta dal suo ingresso nella gigantesca casa di Hill, era perseguitata da fantasmi, dalla morte e dalla malattia mentale. I fantasmi della casa erano i fantasmi di una vita, erano il passato che per quanto si provi a tenere lontano e a bada, prima o poi ritorna sottoforma di trauma, di demone interiore, finché non viene finalmente affrontato.
Per la seconda parte dell’antologia, Bly Manor, Mike Flanagan riprende parte del cast originario, tra cui Victoria Pedretti, Carla Gugino, Henry Thomas (sì, proprio Elliot di E.T.) e Oliver Jackson-Cohen per cucirgli addosso il ruolo di Dani, Jamie, Peter e Henry Wingrave. Si parte dal presupposto che ci sia poco di più inquietante di un paio di fratellini ricchi ed orfani, proprietari di una enorme casa antica nel countryside inglese, con improvvisi blackout e che parlano con figure invisibili. Il presupposto è giusto, anche perché la bellissima Bly Manor ha poco di rassicurante o normale, e molto di gotico e fantasmagorico. Fantasmi, visioni, laghi maledetti, anime che vengono lasciate indietro dopo la morte del corpo, possessioni accompagnano lo spettatore per tutta la durata della serie, facendo in modo che anche il più indifferente e coraggioso si senta leggermente a disagio con se stesso.
Mike Flanagan adora utilizzare nelle sue opere anche la sua bellissima moglie, Kate Siegel, per assegnarle forse quelli che sono i migliori personaggi della serie: nella prima, la sensitiva Theodora, nella seconda della Signora del Lago nonché il fantasma senza faccia (il più inquietante in assoluto, probabilmente) della tormentata nobildonna Viola Willoughby. Gli attori fortissimi e la regia elegante, lenta ma mai banale o noiosa, rendono il prodotto uno dei più validi del canale negli ultimi anni.
Il secondo capitolo della storia indaga, oltre alle storie dell’orrore che permeano la trama principale, una sottotrama importante e toccante: quella dell’amore e del sacrificio, dell’amore inteso nelle sue declinazioni e nelle sue inclinazioni. L’amore romantico, ma anche l’amore tradito e l’amore acquisito tra genitori adottivi e tra fratelli, dunque quello familiare, l’amicizia, diventa una sottotrama evocativa e toccante. L’amore puro tra Dani e Jamie, ma anche quello profondamente malato tra Rebecca e Peter, sono esempi realistici e al contempo romantici. Sognare ma riflettere, capire il vero valore di un amore sano che guarisce dal dolore del passato, cacciando lontano i mostri e le ferite, è il messaggio dietro le storie di Bly Manor.
Si piange e si trema, ci si spaventa e ci si diverte. Vivamente consigliato per serate di bingewatching e junk food.
Buona visione!
Sveva Di Palma
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