È stato dimostrato! Anche gli animali si drogano
Scimmie, moscerini, elefanti, delfini e capre sono tra le specie animali più propense a fare uso di sostanze stupefacenti. Non è uno scherzo. Alcool, erbe, insetti, ma anche animali stessi sono tra le prelibatezze più ricercate da alcuni animali, disposti a tutto pur di vivere il loro effetto psicoattivo.
Ma gli animali parlano forte e chiaro: “NO ALLA DIPENDENZA!”.
Infatti, fanno sì uso di sostanze stupefacenti, ma non sviluppano dipendenza nei loro confronti. Questo accade perché in natura le sostanze non sono sempre disponibili, quindi è più molto difficile dipendere da esse. A differenza del mondo “umano” dove sappiamo bene quanto sia facile reperire dello sballo. Come direbbe il tipo con il pizzetto e il marsupio.
L’uomo inoltre dispone di una gamma di droghe molto alta, da quelle leggere alle più pesanti, ma soprattutto l’uomo ha il denaro. Date i soldi a quelle bestie e vediamo quanta droga si comprano. Altro che “no alla dipendenza”. Figuriamoci.
Ecco, solo ora so cosa fare nella vita: lo spacciatore per animali. Loro non hanno nessuno a cui affidarsi, non è giusto.
Vediamo quali sono i tossici col pelo più famosi del mondo, oltre l’autore dell’articolo.
Le scimmie scoiattolo sviluppano, spesso, il desiderio di provare marijuana, principalmente la sua componente psicoattiva: il cannabinoide THC. Secondo un recente studio, alcune scimmie hanno mostrato il desiderio di autosomministrarsi una dose di THC per via endovenosa. Questo perché il tetraidrocannabinolo è considerato da questi animali come una sostanza dopante.
La loro speranza? Vederla legalizzata!
I macachi sono il genere di primati più diffusi dopo l’uomo. Si trovano in larga parte dell’Asia: Afghanistan, Cina, India e Giappone. Negli ultimi anni i macachi hanno imparato a convivere con l’uomo e, sebbene la loro dieta continui a basarsi soprattutto su bacche, frutta, semi e corteccia d’alberi, hanno sviluppato il particolare desiderio di assumere bevande alcoliche. Non sappiamo ancora se preferiscano vino o birra, o un bel gin tonic. Ma lo scopriremo presto.
Secondo un altro studio, i moscerini della frutta, respinti dalle loro compagne sono più propensi a cercare alimenti contenenti alcool, per riattivare un maggiore stimolo per l’accoppiamento. È incredibile quanto noi maschietti siamo simili a questi insetti.
I delfini da sempre sono noti per la loro somiglianza con l’uomo: la loro straordinaria intelligenza, il coraggio, la gelosia e l’inclinazione a fare scherzi. Questi straordinari cetacei non sono sempre così giocosi e graziosi. La sessualità disinibita (i delfini come l’uomo non si accoppiano solo per riprodursi ma anche per puro piacere) si trasforma spesso in veri e propri atti di violenza.
Inoltre si è scoperto che alcuni gruppi sono dediti all’uso ricreativo di sostanze stupefacenti, proprio come un gruppetto di ragazzini che si nasconde nei vicoli della città per fumare qualche spinello. Aspirano il potente veleno del pesce palla, più specificamente la tetraodontotossina.
I delfini si passano di bocca in bocca lo sventurato pesce, cercando di non spaventarlo troppo o ucciderlo, che come reazione alla paura, oltre al classico rigonfiamento, produce una flebile quantità di veleno, sufficiente per stordire ma non per uccidere.
Dopo aver inalato questo veleno, sembrano cadere in uno stato di trance e si lasciano galleggiare sotto il pelo dell’acqua, incapaci di controllare i movimenti, proprio come se fossero ipnotizzati.
Il tasso del miele, conosciuto anche come mallivora o ratele, è un mammifero della famiglia dei mustelidi, diffuso in gran parte dell’Africa, in Medio Oriente e in India. Questo animale si ciba di serpenti velenosi, tra cui mamba nero e il cobra. Sviluppando col tempo una resistenza al veleno, dovuta alla sua pelle assai spessa, il tasso del miele quando mangia un serpente velenoso non muore, ma dopo alcune convulsioni si addormenta per circa due ore. Ciò accade perché le tossine hanno un effetto narcotico sul tasso che, dopo questo lasso di tempo, si risveglia e riprende la caccia, come se nulla fosse successo.
Un comportamento che tuttora è oggetto di studio poiché potrebbe avere sviluppi futuri, come la produzione di antidoti e sieri.
Gli elefanti sono considerati tra le specie più bramose di sostanze alcoliche, tanto che in alcune regioni rappresentano un vero e proprio problema di ordine pubblico. In India, spesso, gli elefanti assaltano addirittura i depositi di birra di riso e le distillerie. Pensate che nel 1985 in India un branco di elefanti bevve tutto il malto di una birreria e iniziò a correre per le strade, provocando diverse vittime e distruggendo tutto quello che trovava dinanzi a sé. Così come gli elefanti, anche le alci amano le sostanze alcoliche, che ricavano principalmente da frutta marcia come le mele, mangiandone così tante da ubriacarsi. Ci sono inoltre delle specie che ricorrono alla frutta fermentata, come i passeri, i pipistrelli e le scimmie.
Gli orsi, invece, prediligono i funghi allucinogeni, e tra i più apprezzati dai plantigradi vi è il famoso “ovolo malefico” (Amanita muscaria), il cui veleno, ha svariati effetti neuroattivi e allucinazioni comprese. Agli orsi, come agli elefanti e alle alci, piace molto anche l’alcool, tanto che in alcuni paesi venivano cacciati attirandoli con acquavite.
Le capre sono fra i quadrupedi maggiormente attratti dalle droghe psicoattive. Secondo alcuni racconti tribali molte piante, e i loro effetti, sono state scoperte dall’uomo grazie a queste bestie. Ad esempio, in Etiopia, si racconta che un pastore, osservando le proprie capre cibarsi di alcuni semi e avendo notato il loro particolare comportamento, volle lui stesso provarli, scoprendo così gli effetti eccitanti della caffeina. Questa è solo una leggenda mentre è certo il merito che va alle capre per aver scoperto il Khat, una pianta eccitante che funge da potente allucinogeno, e diversi fughi contenenti sostanze psicoattive. Inoltre, le capre arrivano addirittura a perdere i denti a furia di raschiare dalle rocce licheni psicoattivi.
Le capre non scherzano, le capre anelano la droga!
E da loro il detto “sto fatto come una capra!”
Ma io voglio far sentire la mia voce per combattere fianco a fianco con le scimmie scoiattolo. Per abbracciare la loro causa: un mondo dove la marijuana sia libera!
Ogni anno questa droga leggera, provoca lo stesso e considerevole numero di morti: ZERO.
Quando decidiamo di legalizzarla? Gli animali lo avrebbero già fatto.
Mariangelo D’Alessandro
Disegno di Simone Paesano
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