Ossitocina e testosterone: gli ormoni dell’amore
L’amore piace a tutti, non mi prendete in giro.
Soffrire, però, ci piace un po’ meno.
Quindi, a rigor di logica, siccome dall’amore deriva spesso un po’ di sofferenza, ci piace dire che l’amore è una cosa carina che non ci fa proprio impazzire.
L’amore, però, scientificamente, non è altro che il frutto di una serie di ormoni che si attivano dentro di noi quando ci avviciniamo alla persona che desideriamo: si chiamano ossitocina e testosterone.
Ti piace l’amore? Onestamente non lo so. Erri De Luca ha scritto che l’amore è qualcosa che ha a che fare con il verbo mantenere, che significa tenere per mano. In fondo, mantenere è un bel verbo e devo dire che mi piace molto. E poi, è vero che in amore spesso ci si tiene per mano, allora direi che sì: amare significa mantenere.
Ma cosa succede dentro di noi, quando prendiamo per mano la persona che amiamo?
Ce lo spiega la scienza.
Rebecca Turner è una docente di psicologia all’Università di San Francisco. Nel 2006 ha condotto uno studio sull’ossitocina, detta anche ormone dell’amore. L’ossitocina è descritta dalla dottoressa Turner come la colla di tutti i legami emotivi umani, in particolar modo di quei legami che nascono tra due persone che provano attrazione sessuale l’uno verso l’altra.
L’ossitocina riesce a trasmettere, infatti, una fortissima sensazione di desiderio verso la persona di cui ci stiamo innamorando e fa nascere dentro di noi una profonda necessità di contatto con questa. Questo ormone aumenta al pensiero dell’oggetto del desiderio nella donna, pompa il sangue e fa arrossire le sue candide guance bianche.
Le donne, a differenza degli uomini, producono livelli di ossitocina molto più elevati (circa il 30% in più), all’inizio di una nuova relazione. Ed è proprio a causa di questo alto livello di ossitocina liberato, che queste hanno più senso di protezione e più desiderio di avere contatto con l’uomo.
Nell’uomo invece il processo è inverso: David Buss racconta di come il livello di testosterone scenda all’inizio dell’innamoramento. Si assiste contemporaneamente a un minor desiderio da parte dell’uomo e ad un aumento del desiderio nella donna, rispetto ad un normale periodo per entrambi. È per questo che l’uomo sembra più dolce e la donna più desiderosa ed è sempre per questo che entrambi hanno l’illusione di provare le stesse emozioni e di avere gli stessi desideri.
Passata questa prima fase dell’innamoramento, il testosterone maschile torna normale e l’ossitocina della donna diminuisce. Ed è per questo che si inizia a pensare che la donna non abbia più lo stesso desiderio e che, invece, l’uomo sia diventato un maniaco sessuale.
Le relazioni più deboli, arrivate a questo punto, potrebbero chiudere per la poca complicità. Quelle più forti, invece, si tengono per mano e trovano un punto di incontro.
Lo dice anche la scienza, non fatene dunque un motivo di chiusura o una scusa per incolpare l’altro per la fine di una storia d’amore. Il trucco è proprio tenersi la mano, stimolare questi ormoni, far in modo che ci sia sempre qualcosa di nuovo e non dimenticarsi mai che l’amore, in fondo, se sincero e vero, è qualcosa di molto più bello di questo: amore è mantenere e mantenere è il mio verbo preferito.
Ma cosa dice invece la scienza di cosa succede dentro di noi quando baciamo una persona? Scoprilo qui: Bacio termometro
Martina Casentini
In copertina: Les Amants (1928) – René Magritte
Fonti: Perché gli uomini sono fissati con il sesso e le donne sognano l’amore?, A. e B. Pease