Gaudí: tutte le opere che non conoscevi
Una volta una persona con molto talento e di grande fama disse: “Il grande libro, sempre aperto e che dobbiamo sforzarci di leggere, è quello della Natura”.
Se anche tu come me sei un appassionato di arte, saprai sicuramente a chi mi riferisco: l’apprendista di Madre Natura, l’esponente del modernismo catalano, il creatore di opere che sfiorano la magia… l’architetto Antoni Gaudí!
Quando si ascolta questo nome, la nostra mente viene automaticamente teletrasportata a Barcellona, la famosissima città spagnola che si trova in Catalogna, brulicante di opere architettoniche straordinarie, fuori dal comune, diverse da qualsiasi altra cosa creata dall’uomo che i nostri occhi abbiano mai visto.
Degli esempi lampanti sono la Sagrada Familia, l’enorme cattedrale ancora incompleta, o la Casa Battló, la Pedrera, la Casa Vicens, edifici che sembrano davvero provenire da altri mondi, o ancora l’enorme Park Güell, che racchiude tutta la maestria dell’artista.
È naturale che questa città piena di opere d’arte sia l’emblema del modernismo catalano e del suo più grande esponente ma… sapevi che Gaudí ha progettato altri edifici al di fuori della Catalogna? Questi sono altrettanto meravigliosi, hanno un fascino straordinario e sempre qualcosa che li contraddistingue, ma stranamente, sono poco conosciuti. Ne possiamo contare tre progettati e disegnati dall’artista, due nella comunità autonoma di Castilla y León, e uno in quella della Cantabria:
- La Casa Botines si trova nella città di León: nonostante il nome ci tragga in inganno, questo edificio non fu creato per ospitare appartamenti, bensì a scopo commerciale. Infatti fu il commerciante catalano Juan Homs y Botines a richiedere la costruzione per la sede della sua attività riguardante i tessuti. L’edificio fu terminato in soli dieci mesi, un tempo rapidissimo, e per disegnarlo Gaudí si ispirò all’arte gotica medievale, alla quale aggiunse ovviamente il suo tocco magico, la sinuosità, l’armonia, la cura dei dettagli, insomma proprio ciò che lo contraddistinse!
La decorazione più imponente è senza dubbio la statua raffigurante San Giorgio con il drago, alta quasi tre metri! Purtroppo quella che oggi si può ammirare sulla facciata dell’edificio non è l’originale, in quanto fu sostituita a causa dell’estrema usura dovuta all’esposizione e alla scarsa manutenzione.
Di fronte alla Casa Botines troviamo una panchina sulla quale è seduta proprio la statua raffigurante Gaudí, intento a leggere i suoi preziosi appunti.
- El Palacio Episcopal si trova ad Astorga, una città poco lontana da León. Questo imponente castello vi lascerà a bocca aperta per la sua bellezza ed atmosfera, sia all’interno che all’esterno. Ancora una volta lo stile è prettamente medioevale, senza però rinunciare agli elementi caratteristici dell’architetto: la sinuosità unita alla morbidezza delle forme ispirate alla natura vi faranno apprezzare questa struttura che sembra uscita dalle favole, governata da un buon re e abitata da principesse.
Antoni iniziò i progetti ma senza mai finirli, verso la fine infatti, la morte del committente e la sua vita frenetica ed impegnatissima a Barcellona lo portarono ad abbandonarli e ad affidarli a qualcun altro, un architetto di Madrid che li rispettò e seguì il suo stile. La parte mancante era proprio la superiore, sulla quale sarebbero state collocate delle enormi statue di angeli: queste non arrivarono mai sul tetto del palazzo, ora sono in giardino vegliando sull’entrata.
- El Capricho, cui vero nome è Villa Quijano,è una particolarissima abitazione che si trova a Comillas, in Cantabria. Estremamente differente da tutto ciò che abbiamo visto finora, è stato un progetto adattato al volere e alle passioni del suo committente, l’architetto Cristobal Cascante. Egli era un uomo che amava moltissimo la musica, ed infatti è da ciò che è nato il soprannome dell’edificio, “elcapricho”, il capriccio, ovvero un particolare tipo di composizione libera, senza limiti, così come i materiali e le decorazioni che Gaudí decise di utilizzare. Lo stile mediorientale, le ceramiche coloratissime, il ferro forgiato e modellato come se fosse esile e delicato come il gambo di un fiore lasceranno qualsiasi spettatore che si trovi a passare di lì senza fiato!
La musica non è stata però l’unica musa ispiratrice, per Antoni la natura era una maestra troppo importante ed egli non poteva abbandonare nemmeno uno dei suoi insegnamenti: di fatti, magicamente la torre assume le sembianze di un imponente albero che sovrasta tutto ciò che lo circonda, tutti i cespugli e i fiori che crescono alle sue radici, rappresentate dalle numerose mattonelle di ceramica raffiguranti girasoli. Il loro moto e la loro continua ricerca della luce solare hanno ispirato Gaudí anche nella progettazione delle stanze: così come la vita di questi fiori, anche quella degli esseri umani è condizionata dal sole. Mi spiego meglio: se in una stanza si svolgevano attività mattutine, questa veniva collocata a est, dove il sole sorge, al contrario, le abitazioni in cui si effettuavano attività pomeridiane o serali venivano collocate ad ovest, dove tramonta, per cui gli abitanti di questo incredibile edificio potevano godere sempre e appieno della luce naturale.
Teresa Labriola
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