Sindrome e paura dell’abbandono
Molte persone non vivono il presente per la paura di perdere coloro che amano, attraversando così uno stato di ansia e angoscia perenne.
Vittime di loro stesse, si creano una prigione interiore che non permette di avere un rapporto con altre persone, infatti hanno tanta difficoltà a relazionarsi sia in amicizia che in amore per paura che prima o poi vengano abbandonate o che debbano separarsi per le circostanze della vita.
Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.
Tutti noi viviamo momenti difficili nella nostra vita ed ognuno di noi affronta questi step in modo diverso.
Ci sono persone più forti caratterialmente che riescono a superare questi determinati momenti brutti, trovando la forza in loro stessi, cercando di reagire aggrappandosi a qualunque cosa; c’è chi si butta a capofitto nel lavoro, chi si dedica ad un hobby, ecc.
Altri tipi di persone invece, più vulnerabili, rischiano di cadere in uno stato di forte malessere, non riescono più a risalire dal burrone emotivo in cui sono cadute e questa paura sfocia in vero e proprio terrore, che le trascina in uno stato di depressione, ed è qui che queste paure cambiano forma: diventano una vera e propria sindrome, ovvero la Sindrome dell’abbandono.
Tale sindrome, secondo studi scientifici è un’ansia perenne, una paura costante di rimanere soli. Di solito chi ne soffre, nel suo passato ha vissuto un’esperienza d’abbandono, ad esempio da parte di un genitore o mancanza d’affetto da bambini. Essa può manifestarsi anche in seguito ad un forte shock, come la perdita di una persona cara o una separazione.
Questa sindrome può portare anche alla dipendenza affettiva per cui una persona pur di non essere lasciata o abbandonata, è disposta ad accettare compromessi non voluti, trasformando il rapporto in una relazione tossica e deleteria.
Generalmente ci sono dei segnali molto chiari per capire se una persona sta soffrendo di questa sindrome o no, e sono: isolarsi completamente, vedere tutto quello che ci circonda in modo negativo, non fidarsi del prossimo, grave mancanza d’autostima e sentirsi sempre infelice.
La prima cosa da fare in questi casi è rivolgersi ad uno specialista, iniziare un iter psicologico che aiuti a vincere questa battaglia interiore. Chiedere aiuto non è sinonimo di debolezza, ma è un atto d’amore verso noi stessi, parlarne con un medico specializzato sarà sicuramente la scelta più saggia, un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi.
L’essere umano, di natura, è troppo concentrato alla routine giornaliera, dando per scontato qualsiasi cosa, comprese le persone intorno a noi, le situazioni, gli eventi; non considerando che la vita è fatta di cambiamenti, di cicli che si aprono e si chiudono e sono proprio quegli atteggiamenti sterili che legano al palo la vita delle persone.
La paura quindi non è solo di restare soli, ma anche nel cambiamento e in ciò che potrebbe portare. Decidere di cambiare lavoro, uscire da quel tetto che ci ha protetto per anni o lasciare andare via un amore, provoca dentro di noi dei turbamenti che ci destabilizzano. Sembrerà strano ma a volte il destino vuole proprio quel cambiamento per migliorare la nostra persona.
Pensiamo un attimo al periodo in cui ci mettiamo a dieta, il senso di fame ci assale, ma la nostra volontà è forte, il nostro cervello provoca in noi quel senso di non farcela e tenta di farci cedere a qualche spuntino non programmato o addirittura a pensare di rinunciarci, ma se resistiamo, con il passare del tempo iniziamo a vederne i risultati, ci vediamo più tonici, più energici… e ci convinciamo che quello che stiamo facendo è la cosa giusta.
La vita funziona un po’ come una dieta, vuoi migliorare il tuo status?
Per farlo devi avere il coraggio di superare quello shock iniziale, essere perseveranti, e ricominciare a vivere.
Oppure immaginate di essere su un treno diretto per “chi sa dove”, in questo lungo viaggio che chiameremo vita, pensate che nel vostro vagone ci siano i vostri congiunti, amici che ovviamente faranno il vostro stesso percorso, e pensate al fatto che in ogni fermata ci sarà chi salirà e chi scenderà, un po’ come le persone che entrano ed escono dalla vostra vita.
Questo è il vostro treno della vita, per un po’ viaggerete insieme a qualcuno, che sia un giorno, svariati mesi, anni… l’importante è godersi i momenti vissuti insieme, fatti di emozioni, avventure, percorsi, momenti belli e brutti.
Ovviamente nel caso dovesse salire sul treno una persona negativa che non vogliamo che faccia parte del nostro viaggio, beh, possiamo avvalerci sempre dell’aiuto del finestrino, scaraventandolo giù senza aspettare la prossima fermata.
Siamo esseri umani e non siamo immuni a certi turbamenti, personalmente mi sento di consigliarvi di concentrarvi più sul momento che sulla durata.
Serena Tizzano
Vedi anche I disturbi della personalità