V-Day: è corsa al vaccino in Europa
V-Day, appunto Vaccine Day, è il nome dato alla giornata del 27 dicembre in Europa.
La maggior parte degli stati europei, infatti, ha iniziato a somministrare dosi di vaccino contro il COVID-19.
Ursula von der Leyen, presidente della commissione europea, lo ha definito come un “toccante momento di unità”.
In Italia, nonostante i tentativi di Giuseppe Conte, che ha parlato di questo giorno come del “primo spiraglio di luce”, le polemiche non sono mancate.
L’ospedale Spallanzani è stato il primo a somministrare il vaccino.
Immediatamente sono state distribuite 9.750 iniezioni in tutta Italia. Ma era solo l’inizio.
Vengono consegnate, direttamente dalla Pfizer, circa 470mila dosi a settimana e recapitate nei siti di somministrazione.
Attualmente in Italia il numero di dosi somministrate è circa 1.255.928.
Quello della vaccinazione di massa, però, sarà un processo lungo, che con il V-Day ha visto solo un debole inizio.
Le vaccinazioni, per il momento, interessano il personale sanitario, poi sarà la volta della fascia più anziana della popolazione fino ad arrivare ai giovani. Ed è proprio su questo che si fonda la protesta contro Vincenzo De Luca, il presidente della Regione Campania, che ha approfittato del V-Day per vaccinarsi.
Le dosi non erano riservate a membri del personale sanitario? Sì.
Ma non è la prima volta in cui il presidente De Luca prende sotto gamba le indicazioni del governo e delle autorità per agire autonomamente. Le decisioni arbitrarie sono il fondamento della sua stessa linea politica, quindi questo è un problema ancor più ampio, che va oltre il vaccino.
E mentre l’Europa ha iniziato da pochissimo, in America le vaccinazioni procedono a ritmo serrato, tra Pfizer e Moderna.
Pfizer Biontech, infatti, non è l’unica azienda di cui è stato approvato il vaccino anti Covid. Negli ultimi giorni si parla anche di una casa americana, la Moderna. Si prevedono circa 10 milioni di dosi.
Di diverso la Pfizer e la Moderna hanno la conservazione del vaccino: Pfizer ha previsto un vaccino che deve essere conservato a meno 70 gradi Celsius, invece le dosi di Moderna devono essere conservate a una temperatura che varia tra i 2 e gli 8 gradi Celsius.
Entrambi agiscono allo stesso modo: contengono molecole di RNA messaggero utili a sintetizzare la proteina Spike. Vengono quindi sviluppati anticorpi specifici, che permettono al sistema immunitario di riconoscere il virus e combatterlo.
Insomma, l’Italia è in attesa, così come l’Europa e il mondo intero.
In attesa del vaccino e, forse, di un ritorno alla normalità.
Il motto del ministero della Salute è: “L’Italia rinasce con un fiore”, e quel fiore è la primula.
Angela Guardascione
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